(ANSA/EPA) |
"Nonostante dati migliori del previsto per il primo trimestre, le informazioni più recenti indicano i perdurare di venti contrari globali che pesano ancora sulle prospettive dell'area dell'euro", ha poi aggiunto. "Le incertezze geopolitiche, la crescente minaccia del protezionismo e le vulnerabilità dei mercati emergenti lasciano il segno sul sentiment economico" ha spiegato Draghi. Tuttavia, ha aggiunto, "non c'e' alcuna probabilità di una deflazione, e ci sono molto basse probabilità di recessione" per l'area.
La Bce ha lasciato i tassi invariati rivedendo al rialzo le stime del Pil dell'Eurozona nel 2019: per quest'anno crescerà dell'1,2% anziché dell'1,1% previsto a marzo. Negative invece le previsioni per il prossimo anno: la stima del Pil è rivista al ribasso all'1,4% (dall'1,6%) di marzo.