LECCE – Alla luce delle recenti aperture di nuovi stabilimenti balneari nelle aree di Bari e Brindisi Nord, “non si può non constatare, ancora una volta, come la geografia del turismo pugliese sia caratterizzata da una netta divisione tra l’area della Valle d’Itria – nella quale vengono attuate politiche di sostegno al turismo di tutte le fasce, incluso il mercato del lusso – e il Salento, al quale di fatto viene inibito l’accesso al mercato turistico di fascia medio-alta e alta che darebbe un grosso contributo alla crescita economica di questo meraviglioso territorio”. È la dura presa di posizione di Mauro Della Valle, presidente di Federbalneari Salento, che interviene per lanciare un monito alla Regione Puglia, alle istituzioni e agli esponenti politici locali.
“Prendiamo atto sempre di più - spiega - che, pur vivendo nella stessa regione, ciò che è consentito in termini di investimenti turistico-balneari da Brindisi in su, non è purtroppo consentito da Brindisi in giù. Un fatto inspiegabile e paradossale – prosegue - se pensiamo che ancora oggi, nella provincia di Lecce, molti gestori dei lidi faticano a capire se possono o meno mantenere in piedi le strutture, mentre qualche chilometro più a nord fioccano nuovi stabilimenti grazie a investimenti milionari e a una sinergia costruttiva tra pubblico e privato che ha permesso di recuperare e valorizzare interi tratti di costa e così garantire lavoro, tutela ambientale e anche servizi sulle spiagge per tutti”.
Secondo Della Valle, è dunque sempre più forte il rischio che in Puglia si stiano creando economie turistiche a due velocità . “Rispetto a questa nefasta divisione in due della regione dal punto di vista turistico – sostiene - la politica non può chiamarsi fuorio, peggio, attribuire la colpa alle diverse Procure della Repubblica o alle Soprintendenze che interpretano in maniera diversa le leggi e i regolamenti regionali. La responsabilità dello sviluppo turistico di tutta la Regione dovrebbe essere in capo alla politica e a chi amministra e non è più tollerabile che si continui su questa strada, dividendo la Puglia in aree di serie A e di serie B”.
Federbalneari critica anche il “singolare regolamento regionale delle ‘stelle marine’ che ambisce, quale alibi, a migliorare la qualità dei servizi all’interno dei lidi, ma che di fatto non affronta il problema ormai decennale di una pianificazione della costa, costringendo e delegando ai tribunali lo sviluppo del territorio”.
“La qualità dei lidi salentini è innegabile – sottolinea Mauro Della Valle – ma certamente deve continuare a crescere, dobbiamo aprirci a nuovi target per non rischiare di soccombere, migliorando tanto le strutture quanto i servizi offerti. Ecco perché dico che, oggi più che mai, serve una visione strategica di sviluppo dell’intero comparto turistico-balneare salentino e la politica non può e non deve tirarsi indietro, tantomeno adottare due pesi e due misure. Ci auguriamo che le schiarite arrivino presto”.