BARI - “Teleperformance a Taranto non è un call center qualsiasi: è la seconda azienda privata dopo Acelor Mittal. I suoi lavoratori hanno diritto alle stesse attenzioni che il governo nazionale e regionale rivolge ad altre crisi occupazionali. Ora, la società ha perso una delle commesse più importanti, quella dell’Enel Mercato Libero, per questo motivo 400 dipendenti non sanno più cosa ne sarà del loro futuro. Non sono solo persone, sono famiglie, molte delle quali l’unica entrata è proprio lo stipendio percepito dalla società tarantina". Così il consigliere regionale di Direzione Italia, Renato Perrini.
“Invito - prosegue Perrini - l’assessore al Lavoro della Regione Puglia, Sebastiano Leo, a non perdere tempo. Specie in questa fase di transizione: la commessa è stata, infatti, vinta da una srl calabrese che dovrebbe, in base alla ‘clausola sociale’ assorbire tutti e 400 i lavoratori, ma questa soluzione che appare così scontata non lo è affatto sia sul piano contrattuale sia su quello occupazionale. Sul piano contrattuale occorre vigilare perché i lavoratori vedano garantiti i loro diritti acquisiti, il rischio serio in questi casi è che vengano stipulati nuovi contratti al ribasso che i dipendenti accettano pur di non perdere il loro posto di lavoro".
“Sul piano occupazionale-normativo la questione è molto più complessa: la Lega ha proposto di sospendere il codice degli appalti per due anni e la suddetta clausola verrebbe così annullata. Auspico che i colleghi regionali e parlamentari del partito di Salvini mettano in conto le conseguenze dell’emendamento che hanno proposto. La ricaduta in Puglia sarebbe pesantissima”, conclude Perrini.