ROMA - Secondo quanto riporta il Financial Times, il Ponte Morandi, che crollò a Genova il 14 agosto 2018 provocando 43 morti, aveva manifestato problemi di sicurezza nei dieci anni precedenti il disastro. Il quotidiano inglese lo apprende in un documento a cui avuto accesso del rapporto commissionato da Atlantia.
Atlantia, società che controlla Autostrade per l'Italia, aveva presentato il rapporto al cda. Secondo fonti vicine al cda, scrive il quotidiano della City, "la presentazione del rapporto era stata affrettata, senza abbastanza tempo per elaborare i risultati del documento di 87 pagine". Le fonti hanno espresso dubbi sulla decisione di non rendere pubblico il rapporto e hanno affermato che la risposta della società al disastro e' stata "disorganizzata", tanto che c'e' voluto piu' di una settimana per organizzare una riunione del board.
Il comitato per il controllo dei rischi di Atlantia, proseguono le fonti, aveva chiesto il rapporto a settembre, un mese dopo la tragedia, per determinare se la compagnia fosse responsabile di mancanze nella manutenzione del ponte. Il documento elencava interventi in una scala da 10 a 70, per ordine di urgenza, e almeno in un caso un intervento aveva un grado di urgenza di classe 60: un problema con le travi di sostegno, identificato per la prima volta nel 2011, che aveva richiesto ulteriori test proprio nell'agosto 2018.
Pronta la replica di Atlantia che sostiene di aver fatto tutto il possibile per reagire al disastro in maniera tempestiva e appropriata. Un 'grado 50' nella scala dei rischi, ha poi spiegato la società in una nota, non indica un problema strutturale di sicurezza ma difetti che consentono una pianificazione della manutenzione entro cinque anni. La scala, quindi, indica l'urgenza e non la gravità del problema e nessuna analisi o rapporto aveva concluso che fosse necessario un intervento urgente, conclude la nota.
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