BARI - Non esiste convegno, confronto, workshop in cui rappresentanti istituzionali di ogni livello e colore politico, dopo le dichiarazioni di rito sulle potenzialità inespresse, non si soffermino sulla necessità di colmare il gap infrastrutturale e logistico necessario per rendere il Salento competitivo e generare crescita e sviluppo. L’ultima in ordine di tempo è stata la presentazione del Piano di Sviluppo del Salento redatto da Confindustria Lecce alla presenza dei rappresentanti dei livelli di Governo nazionale (ministro Lezzi), regionale (presidente Emiliano) e territoriale (presidente della Provincia e sindaci della provincia di Lecce), tutti convintamente concordi nel ritenere che il Salento potrà sfruttare al meglio il suo potenziale economico e turistico solo se si interviene con investimenti mirati e tempestivi sui principali strumenti di progresso, e cioè le infrastrutture: ferrovie, aeroporti, strade e, ovviamente, porti.
Capita poi che, a distanza di pochi giorni, il Governo nazionale abbia la possibilità di intervenire per mettere la parola fine alla lunga telenovela dei pontili comunali nell’area portuale di Otranto. Infrastruttura oggetto di un contenzioso che ne imporrebbe lo smontaggio nei mesi invernali decretandone di fatto la fine, in considerazione della complessità dei costi, della durata, dell’impatto sull’ambiente e sull’ecosistema delle operazioni di smontaggio-rimontaggio. Eppure è noto come la carenza di porti turistici sia per il Salento un’occasione sprecata ed una condizione di scarsa competitività con Croazia, Montenegro, Grecia o Albania, nostri competitor nel Mediterraneo che su questo hanno investito molto e bene conseguendo risultati importanti.
Che si tratti di sdoppiamento di personalità -per cui chi siede nei luoghi decisionali romani non sa nulla di quello che dice sui territori-, di sottovalutazione della questione o di non conoscenza dell'importanza dell’infrastruttura per il Salento, non sarà certamente con questa ambiguità che si potranno fornire al territorio le risposte che aspetta in materie così delicate. Non resta che auspicare che il dossier pontili Otranto venga riaperto ed esaminato, questa volta, cum grano salis. Così Erio Congedo, consigliere regionale Fratelli d'Italia Puglia.