Aggressione medico: "Subito legge che riconosca status di pubblico ufficiale"


LECCE - “Fare la guardia medica, specie se notturna, è diventato un lavoro rischioso. L’episodio di Muro leccese è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che avvengono dappertutto, di qui la necessità che la soluzione sia non regionale, quanto nazionale. Bene la denuncia alle ASL, così come gli incontri in Prefettura, ma non basta, fa bene il presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce, Donato De Giorgi, a chiedere che venga portato a compimento la proposta di legge per cui ogni aggressione ad un operatore sanitario in quanto pubblico ufficiale, sia perseguita con automatismo legislativo con incremento delle pene previste. Oggi non è così, solo 1 medico si 4 presenta denuncia per l’aggressione ricevuta, magari perché pensa di poter risolvere il problema o perché alla fine biasima chi lo aggredisce, considerandolo comunque un ammalato da curare. Forse sapere che aggredire un medico di guardia provoca una denuncia automatica potrebbe dissuadere qualcuno, così come sapere di finire in carcere e subire una condanna seria. Quindi la strada maestra è quella di tornare a sollecitare il Governo a trasmutare il disegno di legge n. 867 sulla violenza contro gli operatori sanitari in un decreto-legge, riconoscendo sempre agli operatori aggrediti la qualifica di pubblico ufficiale, affinché l'azione penale si avvii d'ufficio e non a seguito di denuncia di parte

Esiste poi un problema di organizzazione delle guardie mediche che deve essere rivisto per far funzionare meglio il servizio. Ma per questo serve un maggiore confronto fra Ordine dei Medici, Asl, Regione Puglia, rappresentanti di categoria che io chiedo da tempo ormai”.