di PIERPAOLO DE NATALE - L'ipotesi di un governo giallo-rosso si fa sempre più vicina e, infatti, proseguono anche oggi incontri e trattative fra i vertici del Movimento Cinque Stelle e del Partito Democratico. Attualmente in corso il tavolo di lavoro dem, volto a definire il programma da sottoporre al confronto coi pentastellati.
Ancora aperto, tuttavia, lo scontro sul nome del premier venturo. L'uscente Conte ha rotto il silenzio, fugando ogni dubbio circa una nuova alleanza fra Cinque Stelle e Matteo Salvini, dichiarando: "Per quanto mi riguarda, la stagione con la Lega è chiusa e non si riaprirà ". L'intervento è stato subito apprezzato dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che ha affermato: "Mi auguro non esista l'ipotesi del doppio forno". Ciononostante, il Pd non gradisce l'idea di Conte alla guida del nuovo esecutivo. Pare, invece, che fonti del Nazareno abbiano mostrato interesse alla figura di Roberto Fico; l'attuale Presidente della Camera sarebbe, infatti, "un ottimo punto di partenza".
Ormai accantonato, invece, il nome di Marta Cartabia, giudice della Cosulta, inizialmente indicata da alcune testate giornalistiche quale nuovo capo di Palazzo Chigi, ma la stessa dichiara: "Intendo portare a compimento l'incarico alla Corte costituzionale, che si concluderà nel settembre 2020".
In attesa che la nuova compagine governativa prenda forma, incombe la scadenza imposta dal Capo dello Stato. Le consultazioni riprenderanno martedì, giorno in cui Sergio Mattarella attende di ricevere risposte chiare e nette, onde poter porre celermente fine all'impasse politica.
Decisamente critica la situazione del Movimento Cinque Stelle. Se, infatti, il Pd sembra avere un fronte almeno apparentemente compatto, lo stesso non può dirsi dei grillini. La base del M5S è evidentemente divisa fra coloro che desiderano andare alle urne e coloro che puntano ad un accordo con i Dem, ragione per cui resta plausibile la possibilità di un nuovo voto su Rousseau.
Intanto, il ministro dell'Interno non perde le speranze e twitta: "Mai arrendersi, mai!", dopo aver trascorso la giornata di ieri in compagnia del ministro Fontana. Proprio quest'ultimo, intervistato dai giornalisti ed interrogato circa eventuali spiragli per un nuovo accordo con i Cinque Stelle, ha risposto: "Penso proprio di sì".
Resta al palo Silvio Berlusconi, che confidava in una coalizione di centrodestra con Lega e Fratelli d'Italia, nella quale fungere da garante per contrastare eventuali indirizzi sovranisti. Lo stesso leader di Forza Italia ha attribuito alla nascente alleanza Pd-Cinque Stelle "le idee della più vecchia, deteriore e fallimentare sinistra pauperista, statalista e assistenziale".
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