ROMA - Questa mattina davanti al Ministero dello Sviluppo Economico con il gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia per il sit-in organizzato da FdI, a Roma e in tutta Italia, sul tema della crisi delle aziende italiane.
"Ciascun territorio ha scelto una delle aziende per le quali è stato istituito un “tavolo di crisi” nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico (in Puglia la manifestazione si è svolta davanti alla sede dell'ex Ilva di Taranto): ne esistono quasi duecento, con quasi trecentomila lavoratori a rischio e quasi seicentomila nell’indotto. Mercatone Uno è uno degli emblemi della crisi industriale che il Ministero non riesce a gestire. La maggior parte di questi 200 tavoli, che riguardano aziende medio-grandi, a oggi non sono neanche mai stati riuniti dal dicastero di Luigi Di Maio. Il Ministero al massimo ha predisposto la proroga della “cassa integrazione” in attesa di “accompagnare” i lavoratori verso il “reddito di cittadinanza”. Lo dichiara il deputato pugliese di Fratelli d'Italia Marcello Gemmato a margine della manifestazione di questa mattina davanti al Mise.
"Per Fratelli d’Italia però - prosegue - non servono politiche passive di accompagnamento verso il reddito di cittadinanza ma politiche attive di impresa per prevenire e salvaguardare il tessuto produttivo. Bisogna strutturare un sistema che incentivi la reindustrializzazione, preservando il tessuto imprenditoriale.
Le nostre proposte:
Commissariamo Di Maio, incapace di gestire le crisi industriali perché non ha alcuna visione e politica di impresa;
Integrazione dei tavoli devono con chi conosce davvero le imprese e il territorio: 4 parlamentari del territorio (due maggioranza, due di opposizione), come lo stesso Di Maio aveva annunciato ad inizio di legislatura in Parlamento e mai realizzato; i rappresentanti delle Associazioni di impresa con i rappresentanti dei sindacati, di Regioni ed enti locali; i rappresentanti di CDP e Invitalia, che possono essere elementi di una diversa politica industriale non occasionale ma progettuale
Creazione del “Pronto Soccorso Aziendale”: va istituita una nuova Struttura Crisi di Impresa: coordinamento stabile tra Mise, Regione, Associazioni di impresa e Sindacati non solo per gestire le emergenze ma per prevenire le crisi, utilizzando appieno i fondi europei e gli altri strumenti finanziari di cui spesso gli attori, anche pubblici, non sono a conoscenza. Questo consentirebbe di arrivare in tempo, prima che i danni aziendali e occupazionali diventino irrecuperabili".