TARANTO - Dopo i risultati ottenuti nei giorni scorsi, continua l’attività di repressione del fenomeno del caporalato, del lavoro nero e/o irregolare soprattutto nel settore agricolo da parte della Task Force, istituita dal Comando Provinciale Carabinieri di Taranto, composta dai militari delle Stazioni di Marina di Ginosa (TA) e Crispiano (TA), dall’Aliquota Operativa della Compagnia di Castellaneta (TA) e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Taranto, che hanno arrestato un 39enne Tunisino per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nelle ipotesi aggravate (art. 603/Bis comma 1, 2 e 3 C.P.), quale soggetto intermediario-caporale.
Nello specifico è stata predisposta una mirata attività nell’agro di Ginosa dalla quale è emerso che cinque lavoratori di cui due originari del Niger regolarmente assunti e tre originari del Mali, senza permesso di soggiorno assunti in nero, erano intenti nella raccolta di pomodori nei campi in C.da Passo Giacobbe.
Dalla attività investigativa, sono subito emerse le condizioni di sfruttamento a cui erano assoggettati i lavoratori da parte dell’ arrestato, con una retribuzione inferiore a quanto previsto dalle disposizioni vigenti, per circa dieci/dodici ore di lavoro, in precarie condizioni igieniche, in violazione alle norme contrattuali di salute e sicurezza sul lavoro.
Nella stessa circostanza è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Taranto un 58enne di Laterza, quale utilizzatore non presente sul luogo, per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e gli sono state contestate violazioni amministrative per 38.000,00 euro e comminate ammende per 35.872,37 con la sospensione dell’attività imprenditoriale.
I cittadini del Mali, senza permesso di soggiorno, sono stati avviati all’Ufficio Stranieri della Questura di Taranto. L’arrestato è stato ammesso agli arresti domiciliari presso la rispettiva abitazione, come disposto dalla Autorità Giudiziaria.