Carcinoma di Merkel: colpiti in totale oltre 1400 italiani

ROMA - Sono in totale oltre 1.400 gli italiani interessati dal Carcinoma di Merkel, una rara e aggressiva neoplasia della pelle. I nuovi casi risultano in aumento e per questo Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) ha deciso di promuovere il booklet Carcinoma di Merkel, guida per pazienti e familiari. La pubblicazione, la prima mai realizzata in Italia, è già disponibile on line e verrà distribuita nei reparti di oncologia della Penisola. “E’ una forma di tumore molto insidiosa anche perché colpisce soprattutto gli anziani con più di 75 anni - spiega il dott. Fabrizio Nicolis, Presidente di Fondazione AIOM -. Sono pazienti che presentano diverse fragilità e spesso anche altri problemi di salute. 

Tuttavia il carcinoma è frequente anche tra i giovani e può manifestarsi prima dei 40 anni. In Italia riusciamo a garantire un’assistenza all’avanguardia in Europa e infatti la sopravvivenza a cinque anni si attesta al 57%. Tuttavia si tratta di una neoplasia rara e come tale determina delle difficoltà oggettive in chi viene colpito. Il paziente deve rivolgersi solo a centri specializzati per poter così aumentare le chances di sopravvivenza. Con questa nostra pubblicazione vogliamo offrire un aiuto concreto tramite alcune informazioni pratiche e certificate dai massimi esperti italiani. L’atteggiamento e il comportamento del malato sono fondamentali nel difficile percorso indotto dalla malattia. Gesti semplici come scrivere o parlare delle proprie paure, imparare a riconoscere e riportare il prima possibile gli effetti collaterali possono fare la differenza. Così come non vanno sottovalutati gli stili di vita e le abitudini come seguire una alimentazione varia, svolgere un moderato esercizio fisico o avere un’accurata igiene personale”. 

“La malattia si manifesta in modo appariscente sotto forma di un nodulo cutaneo di color carne o rosso-violaceo o bluastro che compare soprattutto sul volto o sul collo - spiega Nicolis -. La diagnosi risulta semplice e quando viene effettuata oltre i 2/3 dei pazienti presentano una malattia in I o II stadio. Inoltre oggi sono disponibili nuove cure in grado di contrastarla. Anche per questa neoplasia è dimostrata l’efficacia dell’immunoterapia che svolge un’azione non diretta sul tumore ma indiretta sul sistema immunitario. La chemioterapia invece può essere adoperata solo in alcuni dei casi più gravi. Infine è fondamentale, per la scelta dei trattamenti, il lavoro di squadra. Il paziente deve essere assistito da un gruppo multidisciplinare che deve includere oncologo, chirurgo, radioterapista, radiologo, nutrizionista, reumatologo, palliativista e fisioterapista”.