ROMA - Il cantiere della manovra finanziaria del Governo Pd-M5S è ancora aperto, a 48 ore dal varo della nota di aggiornamento al Def. Non sono sufficienti infatti gli 11 miliardi di flessibilità che oramai si danno ormai per assodati a far quadrare i conti, con l'obiettivo di un programma economico che consenta di finanziare anche un taglio del cuneo. A via XX settembre si lavora a pieno ritmo per finire la stesura del documento programmatico, atteso in Consiglio dei ministri lunedì nel tardo pomeriggio.
La riduzione delle tasse sul lavoro è il primo degli obiettivi del Partito democratico, convinto, come sottolinea il segretario Nicola Zingaretti, che sia necessario "alzare gli stipendi a partire da quelli bassi e medi". Numerose anche le richieste della P.a per il rinnovo dei contratti. Arduo compito per il Governo accogliere tutte le richieste: per la famiglia la dote potrebbe salire a mezzo miliardo, dai 300 milioni immaginati inizialmente per azzerare le rette degli asili nido. Le altre misure potrebbero essere rinviate a un ddl collegato, che dovrebbe essere indicato nel Def insieme, tra gli altri, all'istituzione di una banca pubblica degli investimenti.
La riduzione delle tasse sul lavoro è il primo degli obiettivi del Partito democratico, convinto, come sottolinea il segretario Nicola Zingaretti, che sia necessario "alzare gli stipendi a partire da quelli bassi e medi". Numerose anche le richieste della P.a per il rinnovo dei contratti. Arduo compito per il Governo accogliere tutte le richieste: per la famiglia la dote potrebbe salire a mezzo miliardo, dai 300 milioni immaginati inizialmente per azzerare le rette degli asili nido. Le altre misure potrebbero essere rinviate a un ddl collegato, che dovrebbe essere indicato nel Def insieme, tra gli altri, all'istituzione di una banca pubblica degli investimenti.
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