di FRANCESCO GRECO - LEUCA (Le). Fellinianamente, poco si sa, tutto si immagina. Dove sono stati sepolti i rifiuti velenosi (solventi chimici, scarti di lavorazioni industriali e perfino cimiteriali, ecc.)? In rete c'è una cartina del Salento-Terra dei Fuochi con i puntini rossi ben in evidenza.
Fu il sudicio business degli anni Novanta: le mafie lavorarono in sinergia con la peggio politica, avida e corrotta. Che insudiciò la sua stessa terra, compromettendo il futuro delle future generazioni, i loro figli compresi.
Leucemie, tumori al fegato, al pancreas, al polmone, secondo l'oncologo di fama Giuseppe Serravezza, da allora iniziarono ad aumentare, sino al triste primato di oggi: il Salento, per questa tipologia di patologie, ha un primato poco invidiabile.
Quei rifiuti sparsi nelle campagne, in vecchie cave di pietra, discariche riutilizzate, persino giardini, sono entrati nelle falde e nella terra, avvelenandole.
E' il tema di "Muttura", che Valter Prete scrisse anni fa, la compagnia "Alibi" (Artisti liberi e indipendenti di Tricase) ha messo in scena per la regia e l'interpretazione di Gustavo D'Aversa di quattro ruoli (Carlo Bonaria, prof. Roberto De Silva, Antonio Azzulo e lo speaker radiofonico notturno) e la strepitosa Patrizia Miggiano che dà corpo a tre ruoli (l'anchorwoman Alessandra Volpino, la casalinga disperata Daniela fissata con la pulizia della casa e l'avvocatessa Rossana Livoli) e che si è aggiudicato il premio teatrale "Leuca", mentre l'attrice è risultata la migliore protagonista e Prete porta a casa il premio per la "migliore drammaturgia".
La Miggiano è la star del premio Leuca: aveva già vinto l'anno scorso interpretando l'Oracolo di Delfi in "Edipo Re", di Sofocle, compagnia "La Calandra", regia di Giuseppe Miggiano. E quindi Patrizia è amata, adorata da un pubblico di villeggianti e turisti venuti ad applaudirla da ogni parte del mondo: Svizzera, Canada, Gran Bretagna, ecc.
Declinazione politica, di denuncia sociale, che prova la reattività del territorio: se i veleni si possono seppellire, le coscienze, al contrario, sono ben vive e vigili, e la standing ovation dedicata a "Muttura" lo prova senza ombra di dubbio.
Politica anche la password degli altri premi: migliore attore e migliore regia a Marco Antonio Romano (compagnia "Temenos - recinti teatrali"), autore e interprete principale de "La poltrona", commedia corrosiva sull'ignoranza e la corruzione dei politici di ieri, oggi, sempre. Scritta qualche anno fa, è attuale più che mai.
Migliore attore non protagonista è risultato Antonio Romano, che ha dato corpo e voce al patriarca zio Simone di "Liolà", di Luigi Pirandello (compagnia "Lupi in Fabula", regia di Marco Antonio Romano). Mentre la migliore attrice non protagonista è stata Noemi Mazzola, perpetua e sempiterna in "Tre preti per una besciamella", di Tonio Logoluso, regia di Enzo Matichecchia, compagnia "Dei Teatranti" di Bisceglie (Bari).
Autorevole la giuria presieduta dal magistrato emerito Oronzo Fersini, e composta da Anna Monsellato, Rosalba Caruso, Roberto Calabrese, Pamela Licchelli, Sara Piscitelli, Francesco De Nuccio, Gino Meuli, Annalisa Marino, Oronzo Russo, Chiara Vantaggiato.
Efficiente e brillante l'organizzazione della Pro Loco di Santa Maria di Leuca guidata da Vincenzo Corina e Antonio Romano, con la collaborazione di Michele De Nuccio. La direzione artistica è stata della regista Teresa Scappaviva.
Appuntamento all'estate 2020, si ricomincia con un testo di Francesco Greco, titolo "Cunzerva mara", dedicato al mondo delle operaie tabacchine, un omaggio alla madre che quel lavoro ha fatto per tutta la vita.