ROMA - Nuovo campanello di allarme di Save the Children sulla natalità zero in Italia. La crisi economica, secondo il rapporto, ha avuto un forte impatto anche sull'aumento della denatalità. Nel 2008, in Italia i minori rappresentavano il 17.1% della popolazione residente, mentre nel 2018 sono ridotti al 16.2%. Un fenomeno che si è sviluppato in maniera non uniforme, ma che si è concentrato in particolare nel sud e nelle isole - che hanno perso un minore ogni 10 - e che al centro e al nord è stato meno incisivo per la presenza delle famiglie straniere. Questi alcuni tra i dati messi in luce dal X Atlante dell'infanzia a rischio di Save the Children.
Oltre alla famigerata denatalizzazione, nel Belpaese i genitori in media sono più anziani rispetto al passato: il percorso che consente di diventare genitori è sempre più lungo e complesso, anche in considerazione delle difficoltà per i più giovani di raggiungere l'autonomia necessaria per sostenere un nuovo nucleo familiare.
A compensare solo parzialmente questo fenomeno, la crescita del numero di bambini e ragazzi di origine straniera presenti nel nostro Paese: nel 2008 erano poco più di 700.000 e a dieci anni di distanza sono oltre un milione. Oggi più di un residente minorenne su 10 in Italia ha la cittadinanza straniera. A loro, infatti, una legge obsoleta e tra le più restrittive in Europa, continua a riconoscere la cittadinanza e il pieno riconoscimento dei diritti civili solo al compimento del 18esimo anno di età.
Oltre alla famigerata denatalizzazione, nel Belpaese i genitori in media sono più anziani rispetto al passato: il percorso che consente di diventare genitori è sempre più lungo e complesso, anche in considerazione delle difficoltà per i più giovani di raggiungere l'autonomia necessaria per sostenere un nuovo nucleo familiare.
A compensare solo parzialmente questo fenomeno, la crescita del numero di bambini e ragazzi di origine straniera presenti nel nostro Paese: nel 2008 erano poco più di 700.000 e a dieci anni di distanza sono oltre un milione. Oggi più di un residente minorenne su 10 in Italia ha la cittadinanza straniera. A loro, infatti, una legge obsoleta e tra le più restrittive in Europa, continua a riconoscere la cittadinanza e il pieno riconoscimento dei diritti civili solo al compimento del 18esimo anno di età.