Sfratti: Sicet Cisl, in Puglia crescono dell’11,4% rispetto al 2017
BARI - L’Ufficio statistica del Ministero degli Interni ha reso noto, in questi giorni, le richieste di esecuzione degli sfratti in Puglia nel 2018 che sono pari a 8.475, con un aumento dell’11,4% rispetto all’anno precedente. La citta di Bari ha il triste primato rispetto alle altre province pugliesi con 3.830 richieste di esecuzione mentre la Bat ne registra ben 1.167. In pratica più della metà degli sfratti sono in esecuzione nelle sole province appena citate. Le cose non vanno meglio nel resto del territorio regionale: 1.505 richieste di sfratto nel leccese, 979 a Taranto e provincia, 570 nel brindisino e 424 in Capitanata.
“È da notare – osserva il Segretario generale del Sicet Cisl Puglia, Paolo Cicerone – che al 90% si tratta di sfratti per morosità nel pagamento dei canoni di locazione, un dato che non ci stupisce viste le ultime analisi sull’aumento della povertà in Puglia da attribuire alla crisi economica ed occupazionale che ha colpito duramente soprattutto le fasce più fragili della popolazione. Contemporaneamente aumentano le richieste agli Enti Locali di un alloggio di edilizia popolare da parte delle famiglie. Ad oggi le domande sono 35 mila. A fronte di questa emergenza sociale – aggiunge Cicerone – non si comprende come l’assessorato all’Urbanistica e alle Politiche Abitative non abbia dato riscontro alla richiesta di incontro delle organizzazioni sindacali confederali, Cgil Cisl Uil, e degli Inquilini, per discutere gli aspetti concernenti lo sviluppo dell’edilizia pubblica e il ruolo dei soggetti che vi devono provvedere come le Arca (ex Iacp)”.
“È da notare – osserva il Segretario generale del Sicet Cisl Puglia, Paolo Cicerone – che al 90% si tratta di sfratti per morosità nel pagamento dei canoni di locazione, un dato che non ci stupisce viste le ultime analisi sull’aumento della povertà in Puglia da attribuire alla crisi economica ed occupazionale che ha colpito duramente soprattutto le fasce più fragili della popolazione. Contemporaneamente aumentano le richieste agli Enti Locali di un alloggio di edilizia popolare da parte delle famiglie. Ad oggi le domande sono 35 mila. A fronte di questa emergenza sociale – aggiunge Cicerone – non si comprende come l’assessorato all’Urbanistica e alle Politiche Abitative non abbia dato riscontro alla richiesta di incontro delle organizzazioni sindacali confederali, Cgil Cisl Uil, e degli Inquilini, per discutere gli aspetti concernenti lo sviluppo dell’edilizia pubblica e il ruolo dei soggetti che vi devono provvedere come le Arca (ex Iacp)”.