BARI - “Apprendiamo dalla stampa sia che sarebbe in corso la trattativa tra AqP e l’ing. De Sanctis per la risoluzione del contratto, sia dell’avviso di proroga delle indagini che sarebbe arrivato allo stesso De Sanctis per il presunto reato di abuso d’ufficio per l’affidamento di consulenze esterne senza gara. Consulenze esterne su cui avevamo presentato due anni fa un esposto alla Corte dei Conti e chiesto a Emiliano di avviare un’azione sociale di responsabilità nei confronti dell’allora Presidente e direttore generale dell’ente. Peccato che il Governatore, pur di non ammettere il suo fallimento nella scelta della governance di AQP, ha sempre preferito nascondere la testa sotto la sabbia e commissariare di fatto De Sanctis portando il consiglio di amministrazione da tre a cinque componenti, unico caso in Italia”. Lo dichiara la consigliera del M5S Antonella Laricchia.
“Ora auspichiamo - continua la pentastellata - che Emiliano non faccia come già fatto in passato: far dimettere l’intero Cda per poi nominare componenti di sua fiducia che restino in carica per i prossimi tre anni. Per fare chiarezza sugli investimenti in AqP e sulla gestione complessiva degli affari generali e gestionali dell’ente abbiamo presentato una proposta di legge per l’istituzione di una commissione di studio e inchiesta regionale, bocciata da destra e sinistra a cui è bastata l’audizione del management di AqP secondo cui ovviamente andava tutto benissimo. Ma si sa che AqP è terra d’inciuci per la vecchia politica, specie in vista delle prossime regionali. Come sempre abbiamo fatto continueremo a pretendere la massima trasparenza per la gestione dell’Acquedotto”.
“Ora auspichiamo - continua la pentastellata - che Emiliano non faccia come già fatto in passato: far dimettere l’intero Cda per poi nominare componenti di sua fiducia che restino in carica per i prossimi tre anni. Per fare chiarezza sugli investimenti in AqP e sulla gestione complessiva degli affari generali e gestionali dell’ente abbiamo presentato una proposta di legge per l’istituzione di una commissione di studio e inchiesta regionale, bocciata da destra e sinistra a cui è bastata l’audizione del management di AqP secondo cui ovviamente andava tutto benissimo. Ma si sa che AqP è terra d’inciuci per la vecchia politica, specie in vista delle prossime regionali. Come sempre abbiamo fatto continueremo a pretendere la massima trasparenza per la gestione dell’Acquedotto”.