TARANTO - Clamoroso colpo di scena nel caso Ex Ilva. La multinazionale dell'acciaio ha notificato ai commissari del polo siderurgico pugliese il recesso dal contratto. Una nuova patata bollente per il Governo: sono infatti a rischio migliaia di posti di lavoro.
GOVERNO: NO A CHIUSURA - Il governo italiano non consentirà la chiusura dell'Ilva e ritiene che non ci siano i presupposti per il recesso di ArcelorMittal dal contratto di acquisto. Lo riferisce una fonte governativa aggiungendo che la società franco-indiana verrà immediatamente convocata a Roma.
I SINDACATI: "BOMBA SOCIALE" - "Apprendiamo la notizia della volontá di ArcelorMittal di comunicare ai commissari la volontà di recedere il contratto. Significa che partono da oggi i 25 giorni per cui lavoratori e impianti ex Ilva torneranno all'Amministrazione Straordinaria. Tra le motivazioni principali, il pasticcio del Salva-imprese sullo scudo penale. Un capolavoro di incompetenza e pavidità politica: non disinnescare bomba ambientale e unire bomba sociale". Lo afferma il segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli.
EMILIANO: "SOLUZIONE NON E' FARLA IMPLODERE" - “Confermo quello che ho sempre detto sull’Ilva: se non fosse mai esistita sarebbe stata una fortuna per la Puglia e per Taranto. Ma la fabbrica esiste, uccide cittadini e operai, è totalmente illegale come dimostra lo stesso management di Arcelor Mittal che senza una immunità penale speciale, che esisteva in Europa solo per loro e che non è consentita a nessun’altra azienda, intima con arroganza allo Stato italiano di riprendersi la fabbrica entro 30 giorni. Il nostro ordinamento già prevede la non punibilità di chi osserva la legge e ricordo a me stesso che l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) in Italia è legge dello Stato e che tutti gli atti per il suo adempimento sono legittimi per definizione e quindi immuni dal diritto penale. Si saranno forse accorti che hanno firmato un contratto che non reggono economicamente?
E soprattutto che l’altoforno 2 è in uno stato così deteriorato da non essere utilizzabile se non a costi altissimi?
GOVERNO: NO A CHIUSURA - Il governo italiano non consentirà la chiusura dell'Ilva e ritiene che non ci siano i presupposti per il recesso di ArcelorMittal dal contratto di acquisto. Lo riferisce una fonte governativa aggiungendo che la società franco-indiana verrà immediatamente convocata a Roma.
I SINDACATI: "BOMBA SOCIALE" - "Apprendiamo la notizia della volontá di ArcelorMittal di comunicare ai commissari la volontà di recedere il contratto. Significa che partono da oggi i 25 giorni per cui lavoratori e impianti ex Ilva torneranno all'Amministrazione Straordinaria. Tra le motivazioni principali, il pasticcio del Salva-imprese sullo scudo penale. Un capolavoro di incompetenza e pavidità politica: non disinnescare bomba ambientale e unire bomba sociale". Lo afferma il segretario nazionale della Fim Cisl Marco Bentivogli.
E soprattutto che l’altoforno 2 è in uno stato così deteriorato da non essere utilizzabile se non a costi altissimi?
Si saranno di certo accorti che a 4 milioni di tonnellate come limite produttivo non riescono a mantenere gli impegni occupazionali che hanno sottoscritto.
Ma la soluzione non è far implodere la fabbrica per la deresponsabilizzazione di Arcelor Mittal, lasciandola al suo destino. Lascerebbero una bomba ecologica irrisolta e migliaia di disoccupati. E questo è semplicemente inaccettabile”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
LEGA PUGLIA: "DECRESCITA FELICE E' MORTE DEL SUD" - “Le scelte sciagurate del Governo Conte Bis per l’ex Ilva stanno puntando dritti verso il fallimento del distretto industriale di Taranto, che porterà alla perdita di migliaia di posti di lavoro e danneggerà irrimediabilmente un territorio già in difficoltà come quello tarantino”. Lo dichiarano in una nota i parlamentari pugliesi della Lega Anna Rita Tateo, Rossano Sasso, Roberto Marti con il Commissario regionale Lega in Puglia, Luigi D’Eramo. “Non ha senso - hanno aggiunto - parlare di rilancio del meridione, se poi ci si lascia guidare dalla folle ideologia della ‘decrescita felice’ per compiere scelte simili, che sono la morte del sud. Siamo convinti infatti che bisogna riuscire a far coesistere la necessità di rispettare il diritto alla salute con la scelta di favorire l’industrializzazione del nostro territorio, fondamentale per una vera crescita del sud. Inoltre va tenuto conto che se ArcelorMittal dovesse rescindere il contratto, come ha annunciato di voler fare, a perderci non sarebbero soltanto i lavoratori ma anche tutto ciò che riguarda il piano di bonifica ambientale che si stava attuando. ArcelorMittal era sulla buona strada ma, evidentemente, per il Governo guidato dai 5 stelle e dal PD di Emiliano la Puglia deve rimanere una regione di serie B ed essere considerata il parco giochi dell'Italia” hanno concluso i rappresentanti leghisti pugliesi.
FDI: "GOVERNO GIALLOROSSO INCAPACE, VADA A CASA" - "Il PD e il M5S, oggi alleati nel governo rossogiallo, si rivelano incapaci di affrontare questioni complesse e affossano le imprese dietro i grandi proclami di rilancio industriale. In particolare il M5S incassa il suo ennesimo fallimento su un tema strategico per l'economia del Paese e segnatamente della Puglia, quando bastava trovare il giusto compromesso tra salvaguardia dei posti di lavoro e tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. Di Maio ebbe a dire che si trattava del miglior risultato possibile, ma il miglior risultato possibile per il Paese e per la Puglia è che questo governo abusivo vada a casa".
Così i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia.
Ma la soluzione non è far implodere la fabbrica per la deresponsabilizzazione di Arcelor Mittal, lasciandola al suo destino. Lascerebbero una bomba ecologica irrisolta e migliaia di disoccupati. E questo è semplicemente inaccettabile”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
FDI: "GOVERNO GIALLOROSSO INCAPACE, VADA A CASA" - "Il PD e il M5S, oggi alleati nel governo rossogiallo, si rivelano incapaci di affrontare questioni complesse e affossano le imprese dietro i grandi proclami di rilancio industriale. In particolare il M5S incassa il suo ennesimo fallimento su un tema strategico per l'economia del Paese e segnatamente della Puglia, quando bastava trovare il giusto compromesso tra salvaguardia dei posti di lavoro e tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. Di Maio ebbe a dire che si trattava del miglior risultato possibile, ma il miglior risultato possibile per il Paese e per la Puglia è che questo governo abusivo vada a casa".
Così i consiglieri regionali di Fratelli d'Italia.