Il piccolo - come si apprende sul quotidiano La Stampa - è stato concepito con una fecondazione eterologa e avrebbe già superato la fase più acuta che, per quel tipo di malattia, congenita, è quasi sempre fatale già nei primi giorni di vita.
E' ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale, dove le infermiere se ne prendono cura. Ma l'ospedale sta cercando una struttura che possa prendersi carico del neonato, che necessita di assistenza continua, quando avrà superato i sei mesi di vita.
L'Ittiosi Arlecchino è così poco frequente - colpisce un neonato su un milione - da non essere neppure compresa nell'elenco delle malattie rare.
Tags
Attualità