BARI - Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha ricevuto il premio Cancer Policy Award per aver promosso e attivato il modello dei Centri di Orientamento Oncologico (COrO) all’interno della Rete Oncologica Pugliese, quale punto di globale presa in carico e accompagnamento del paziente nel suo percorso assistenziale.
“Questo premio è un riconoscimento al nostro sistema sanitario - dichiara Emiliano - che in soli quattro anni sta migliorando su tutti i fronti, come attestano i più importanti indicatori nazionali. Dai livelli essenziali di assistenza alla spesa farmaceutica, dal riordino ospedaliero allo sblocco delle assunzioni, stiamo realizzando in tutta la regione un sistema più efficiente e razionale, al servizio del cittadino. Dopo aver risanato i conti, i risultati arrivano giorno dopo giorno. In particolare i COrO sono stati istituiti in Puglia all’inizio dell 2019 e prevedono una inedita integrazione di oncologo, infermiere Care-manager, psico-oncologo, assistente sociale, amministrativo e volontario per fornire una risposta versatile e completa ai dubbi diagnostici del potenziale paziente e per indirizzarlo al centro di riferimento clinico più adeguato e vicino al domicilio. In Puglia al momento abbiamo attivato 18 COrO e altri se ne prevedono dal 2020 a completa messa a regime dei primi”.
La cerimonia di consegna del primo Cancer Policy Award si è tenuta ieri, 21 novembre, presso la Camera dei Deputati, il tema di questa edizione è “La Salute è un patrimonio da difendere e un diritto da promuovere”.
A ritirare il premio in rappresentanza di Michele Emiliano dalle mani della senatrice Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna, c’era a Roma Giammarco Surico, coordinatore operativo della Rete Oncologica pugliese.
“Un premio alla buona politica sanitaria - dice Giammarco Surico - ma soprattutto a tutti gli operatori sanitari e all’AReSS che hanno reso possibile la realizzazione della rete oncologica che sempre di più contribuirà a migliorare l’offerta sanitaria per pazienti affetti da così complesse patologie”.
“Il premio è la conferma della nostra convinzione che da Sud possono venire risposte differenti e innovative e non sempre richieste di perequazioni economiche che pure sono sacrosante - dice Giovanni Gorgoni, DG AReSS Puglia - che ha accompagnato Surico alla cerimonia. Proprio sui COrO è concentrato lo sforzo maggiore di investimento comunicativo e professionale della Regione.”
Tre i temi discussi durante il Forum che ha preceduto la consegna dei premi: disparità regionali nei trattamenti e nell’accesso, organizzazione assistenziale e qualità di vita, informazione e conoscenza dei percorsi di cura offerti ai malati.
Emersa ancora una volta la distanza tra nord e sud del Paese anche sul tema delle cure oncologiche seppure non con le cifre disarmanti che il comune immaginario lascerebbe intendere. I pazienti oncologici poi, rispetto alla più generale opinione pubblica, hanno un giudizio mediamente più positivo essendone venuti in contatti direttamente e più intensamente; molto limitati i giudizi fortemente negativi in tutte le Regioni indagate da IPSOS: dal 2% di Puglia e Lombardia a un massimo dell’11% dei pazienti oncologici calabresi.
Quelle dell’informazione e della comunicazione corrette e complete al paziente sono sembrate leve strategiche importanti per dare impulso alle reti oncologiche regionali ancora ferme al palo e rinnovata energia alle poche già partite - quella pugliese è una delle sette attive e l’unica al Sud: solo il 57% dei pazienti oncologici pugliesi si sente correttamente informato sul cancro, ma non va meglio in altre Regioni con il 58% di quelli lombardi e il 59% di quelli laziali volendo fare un raffronto simbolico lungo lo stivale.
Se poi si va a indagare quanto i pazienti conoscano le nuove articolazioni organizzative per la cura del cancro le percentuali si fanno anche più basse e solo in Lombardia e Puglia, per esempio quasi la metà dei pazienti sa cosa è una Breast Unit (41% in Lombardia e 46% in Puglia), pur potendo tale modello organizzativo integrativo assicurare alle pazienti un incremento del 18% nella sopravvivenza.
Il premio, promosso da Salute Donna Onlus e da altre 25 associazioni di pazienti oncologici attive in tutta Italia, ha visto anche l’unanime e attivo patrocinio del Gruppo Interparlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”.
E la presenza del Gruppo Interparlamentare non era casuale visto che il premio era specificamente diretto ai rappresentanti politici che, con provvedimenti amministrativi e progetti, hanno contribuito a migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici in linea con l’Accordo di Legislatura 2018/2023 sottoscritto a febbraio 2018 tra le associazioni dei pazienti, l’Intergruppo parlamentare nazionale e diversi Intergruppi consiliari regionali.
“Questo premio è un riconoscimento al nostro sistema sanitario - dichiara Emiliano - che in soli quattro anni sta migliorando su tutti i fronti, come attestano i più importanti indicatori nazionali. Dai livelli essenziali di assistenza alla spesa farmaceutica, dal riordino ospedaliero allo sblocco delle assunzioni, stiamo realizzando in tutta la regione un sistema più efficiente e razionale, al servizio del cittadino. Dopo aver risanato i conti, i risultati arrivano giorno dopo giorno. In particolare i COrO sono stati istituiti in Puglia all’inizio dell 2019 e prevedono una inedita integrazione di oncologo, infermiere Care-manager, psico-oncologo, assistente sociale, amministrativo e volontario per fornire una risposta versatile e completa ai dubbi diagnostici del potenziale paziente e per indirizzarlo al centro di riferimento clinico più adeguato e vicino al domicilio. In Puglia al momento abbiamo attivato 18 COrO e altri se ne prevedono dal 2020 a completa messa a regime dei primi”.
La cerimonia di consegna del primo Cancer Policy Award si è tenuta ieri, 21 novembre, presso la Camera dei Deputati, il tema di questa edizione è “La Salute è un patrimonio da difendere e un diritto da promuovere”.
A ritirare il premio in rappresentanza di Michele Emiliano dalle mani della senatrice Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna, c’era a Roma Giammarco Surico, coordinatore operativo della Rete Oncologica pugliese.
“Un premio alla buona politica sanitaria - dice Giammarco Surico - ma soprattutto a tutti gli operatori sanitari e all’AReSS che hanno reso possibile la realizzazione della rete oncologica che sempre di più contribuirà a migliorare l’offerta sanitaria per pazienti affetti da così complesse patologie”.
“Il premio è la conferma della nostra convinzione che da Sud possono venire risposte differenti e innovative e non sempre richieste di perequazioni economiche che pure sono sacrosante - dice Giovanni Gorgoni, DG AReSS Puglia - che ha accompagnato Surico alla cerimonia. Proprio sui COrO è concentrato lo sforzo maggiore di investimento comunicativo e professionale della Regione.”
Tre i temi discussi durante il Forum che ha preceduto la consegna dei premi: disparità regionali nei trattamenti e nell’accesso, organizzazione assistenziale e qualità di vita, informazione e conoscenza dei percorsi di cura offerti ai malati.
Emersa ancora una volta la distanza tra nord e sud del Paese anche sul tema delle cure oncologiche seppure non con le cifre disarmanti che il comune immaginario lascerebbe intendere. I pazienti oncologici poi, rispetto alla più generale opinione pubblica, hanno un giudizio mediamente più positivo essendone venuti in contatti direttamente e più intensamente; molto limitati i giudizi fortemente negativi in tutte le Regioni indagate da IPSOS: dal 2% di Puglia e Lombardia a un massimo dell’11% dei pazienti oncologici calabresi.
Quelle dell’informazione e della comunicazione corrette e complete al paziente sono sembrate leve strategiche importanti per dare impulso alle reti oncologiche regionali ancora ferme al palo e rinnovata energia alle poche già partite - quella pugliese è una delle sette attive e l’unica al Sud: solo il 57% dei pazienti oncologici pugliesi si sente correttamente informato sul cancro, ma non va meglio in altre Regioni con il 58% di quelli lombardi e il 59% di quelli laziali volendo fare un raffronto simbolico lungo lo stivale.
Se poi si va a indagare quanto i pazienti conoscano le nuove articolazioni organizzative per la cura del cancro le percentuali si fanno anche più basse e solo in Lombardia e Puglia, per esempio quasi la metà dei pazienti sa cosa è una Breast Unit (41% in Lombardia e 46% in Puglia), pur potendo tale modello organizzativo integrativo assicurare alle pazienti un incremento del 18% nella sopravvivenza.
Il premio, promosso da Salute Donna Onlus e da altre 25 associazioni di pazienti oncologici attive in tutta Italia, ha visto anche l’unanime e attivo patrocinio del Gruppo Interparlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”.
E la presenza del Gruppo Interparlamentare non era casuale visto che il premio era specificamente diretto ai rappresentanti politici che, con provvedimenti amministrativi e progetti, hanno contribuito a migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici in linea con l’Accordo di Legislatura 2018/2023 sottoscritto a febbraio 2018 tra le associazioni dei pazienti, l’Intergruppo parlamentare nazionale e diversi Intergruppi consiliari regionali.
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Salute e benessere