BARI - “Siccome siamo tutti orfani di malati di tumore, trovo insopportabile l’uso della malattia per imporre la propria ragione. È un atto di prepotenza, perché punta a incidere sull’emotività e sul dolore. Non conosco in Italia politici o persone con un minimo di senno che possano essere definiti fan dei tumori; conosco invece persone che ragionevolmente, e tra mille difficoltà, lavorano per attuare i Piani ambientali e così salvaguardare la salute dalle conseguenze inquinanti degli impianti industriali”.
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, commentando il dibattito sulla questione ex Ilva svoltosi ieri in Consiglio regionale.
“Nessuno di noi può accreditare la teoria per cui c’è chi agisce pensando ai morti di tumore e chi li ignora – prosegue Amati –. Per tutti la salute viene prima di ogni cosa e la sua tutela è assicurata proprio attuando i Piani ambientali, così come prevedono le leggi. Per questo motivo dobbiamo chiedere al Governo atti normativi urgenti per attuare il Piano ambientale, cioè salute, e conseguentemente difendere la fabbrica, il suo potenziale produttivo e l’indotto. La mozione presentata ieri da me e dal collega Sergio Blasi chiede proprio questo, e ricalca appieno il documento approvato a Bologna dall’assemblea nazionale del PD. Resto solo stupito – conclude – che quel documento, sottoscritto anche dal segretario regionale e sostenuto dal PD nazionale, trovi difficoltà a ottenere il sostegno del gruppo consiliare e della maggioranza di centrosinistra in Regione. E questo è per ora un mistero”.
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, commentando il dibattito sulla questione ex Ilva svoltosi ieri in Consiglio regionale.
“Nessuno di noi può accreditare la teoria per cui c’è chi agisce pensando ai morti di tumore e chi li ignora – prosegue Amati –. Per tutti la salute viene prima di ogni cosa e la sua tutela è assicurata proprio attuando i Piani ambientali, così come prevedono le leggi. Per questo motivo dobbiamo chiedere al Governo atti normativi urgenti per attuare il Piano ambientale, cioè salute, e conseguentemente difendere la fabbrica, il suo potenziale produttivo e l’indotto. La mozione presentata ieri da me e dal collega Sergio Blasi chiede proprio questo, e ricalca appieno il documento approvato a Bologna dall’assemblea nazionale del PD. Resto solo stupito – conclude – che quel documento, sottoscritto anche dal segretario regionale e sostenuto dal PD nazionale, trovi difficoltà a ottenere il sostegno del gruppo consiliare e della maggioranza di centrosinistra in Regione. E questo è per ora un mistero”.