ROMA - "Stiamo riparlando di Ilva perchè Arcelor Mittal si sta rimangiando l'accordo". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel corso del forum ANSA. "La vecchia cordata non esiste più dobbiamo obbligare Arcelor Mittal a restare a Taranto", aggiunge Di Maio, per il quale "può succedere che un imprenditore sbagli i calcoli ma gli oneri vanno fatti rispettare, le cambiali non vanno fatte pagare allo Stato ma rimangono alle imprese".
Dalle 7 di questa mattina è in corso lo sciopero di 24 ore indetto da Fim, Fiom e Uilm nello stabilimento siderurgico di Taranto e negli altri siti del Gruppo ArcelorMittal. Sono decine i lavoratori dell'appalto in presidio nei pressi della portineria imprese. E, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, il premier, Giuseppe Conte, è atteso nel pomeriggio a Taranto
Presenti anche lavoratori diretti e rappresentanti sindacali. I metalmeccanici chiedono "all'azienda l'immediato ritiro della procedura di retrocessione dei rami d'azienda e al governo di non concedere nessun alibi alla stessa per disimpegnarsi, ripristinando tutte le condizioni in cui si è firmato l'accordo del 6 settembre 2018 che garantirebbe la possibilità di portare a termine il piano Ambientale nelle scadenze previste".
Presenti anche lavoratori diretti e rappresentanti sindacali. I metalmeccanici chiedono "all'azienda l'immediato ritiro della procedura di retrocessione dei rami d'azienda e al governo di non concedere nessun alibi alla stessa per disimpegnarsi, ripristinando tutte le condizioni in cui si è firmato l'accordo del 6 settembre 2018 che garantirebbe la possibilità di portare a termine il piano Ambientale nelle scadenze previste".