“Dopo quattro anni di lavoro - dichiara Emiliano - tutta l’Italia converge sulla proposta della Regione Puglia sulla decarbonizzazione della fabbrica. È una grande soddisfazione per me, anche per tutta la sofferenza che abbiamo patito su questo punto perché molti ridicolizzavano questa posizione. Devo annunciare che proprio oggi ho avuto un colloquio telefonico con l'amministratore delegato di Snam, che è la più grande azienda italiana che distribuisce gas, che mi ha detto una cosa importantissima e cioè che oggi una acciaieria a gas è persino più conveniente dal punto di vista economico di una a carbone, in quanto le sovrattasse per le emissioni di CO2 sul carbone sono diventate così alte da obbligare, per esempio, una fabbrica come l'ex Ilva a pagare una tassa supplementare da 250 milioni di euro per le enormi emissioni di CO2 che invece un impianto a gas non dovrebbe pagare”.
“Noi abbiamo una posizione così severa e così unitaria perché ArcelorMittal rispetti il contratto - ha aggiunto Emiliano - in quanto il contratto è un elemento vincolante. Quindi ammesso e non concesso che uno voglia sciogliere un contratto non lo fa in quel modo. Questo significa, per essere chiari, che io non tengo affatto alla presenza di Mittal in sé e per sé, però Mittal è il firmatario del contratto e lo deve rispettare: se vuole andare via, se ne va come se ne vanno le aziende civili che rispettano i Paesi sovrani come l’Italia e le regole del diritto”.