BARI - Dichiarazione congiunta del presidente del gruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo, e dei consiglieri Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola.
“Complimenti ad Emiliano e al Governo rosso-giallo! Dopo un anno di ostilità e di assenza di dialogo non solo con il Governo nazionale, ma anche con un governatore incapace di prodigarsi per la ricerca condivisa del miglior equilibrio possibile tra tutela dell'ambiente e della salute con la tutela del lavoro e dell'occupazione, Arcelor Mittal annuncia ufficialmente la risoluzione e recesso dall’acciaieria di Taranto, ex Ilva. Siamo di fronte a Emiliano e a partiti di governo che hanno vissuto di slogan trasversali sul più grande siderurgico d’Europa: da chi come i 5stelle proponeva, con il suo leader Grillo, un grande parco di divertimenti a chi come Emiliano chiedeva tout court la decarbonizzazione. La battaglia poi sull’immunità ha fatto il resto… alla fine la corda si è spezzata.
L’azienda rischia di tornare in mano pubblica, a commissari straordinari, con ripercussioni non solo occupazionali, già si parla di 10mila posti di lavoro a rischio, ma anche ambientali. La domanda è: che fine faranno gli investimenti per l’ambientalizzazione l’ammodernamento che la cordata franco-indiana aveva previsto? Il futuro è davvero più incerto che mai…e nuvole nere si addensano su Taranto. Chiederemo al presidente Loizzo di convocare urgentemente un Consiglio regionale monotematico aperto alla partecipazione dei rappresentati dei lavoratori e del siderurgico per comprendere se la Regione può contribuire a definire condizioni che inducano tutti ad assumere comportamenti e atti più responsabili di quanto fatto finora allo scopo di superare la vacuità e l'incapacità di Emiliano”, conclude la nota.
“Complimenti ad Emiliano e al Governo rosso-giallo! Dopo un anno di ostilità e di assenza di dialogo non solo con il Governo nazionale, ma anche con un governatore incapace di prodigarsi per la ricerca condivisa del miglior equilibrio possibile tra tutela dell'ambiente e della salute con la tutela del lavoro e dell'occupazione, Arcelor Mittal annuncia ufficialmente la risoluzione e recesso dall’acciaieria di Taranto, ex Ilva. Siamo di fronte a Emiliano e a partiti di governo che hanno vissuto di slogan trasversali sul più grande siderurgico d’Europa: da chi come i 5stelle proponeva, con il suo leader Grillo, un grande parco di divertimenti a chi come Emiliano chiedeva tout court la decarbonizzazione. La battaglia poi sull’immunità ha fatto il resto… alla fine la corda si è spezzata.
L’azienda rischia di tornare in mano pubblica, a commissari straordinari, con ripercussioni non solo occupazionali, già si parla di 10mila posti di lavoro a rischio, ma anche ambientali. La domanda è: che fine faranno gli investimenti per l’ambientalizzazione l’ammodernamento che la cordata franco-indiana aveva previsto? Il futuro è davvero più incerto che mai…e nuvole nere si addensano su Taranto. Chiederemo al presidente Loizzo di convocare urgentemente un Consiglio regionale monotematico aperto alla partecipazione dei rappresentati dei lavoratori e del siderurgico per comprendere se la Regione può contribuire a definire condizioni che inducano tutti ad assumere comportamenti e atti più responsabili di quanto fatto finora allo scopo di superare la vacuità e l'incapacità di Emiliano”, conclude la nota.