MILANO - Torna sulla scena musicale il cantautore milanese Marco Rotelli con il nuovo singolo 'Fossi Dio', (etichetta Mr Publishing) disponibile da venerdì 15 novembre in digital download e in rotazione radiofonica. Dopo un periodo di sperimentazione ma anche di ricerca di se stesso, Marco Rotelli, è tornato a raccontarsi attraverso le note di 'Fossi Dio', presentato per le selezioni di Sanremo Giovani: “In un mondo e in una società che va di fretta, che corre sempre più veloce ‘Fossi Dio’ - spiega il cantautore - dà la possibilità all’ascoltatore di fermarsi per un attimo, sedersi, riprendere fiato e perché no, forse anche riflettere.
Fossi Dio, canzone scritta da Marco Rotelli, Alessandro Sapiolo, Simone Sassone, Marco Rettani, arrangiata da Mario Natale e a cui hanno collaborato Davide Tagliapietra alle chitarre e Paola Caridi alla batteria sarà accompagnata anche dal videoclip per la regia di Stefano Bertelli.
Da cosa hai preso ispirazione per il nuovo singolo?
Come sempre il tutto è nato da una melodia canticchiata al pianoforte nel mio studio di casa, una notte. Poi assieme agli autori e amici Alessandro Sapiolo e Simone Sassone, nei giorni successivi, abbiamo scritto il testo. Durante la registrazione in studio del brano nelle settimane successive c'erano le prime due frasi iniziali che ancora non mi convincevano. Così durante la registrazione della voce, ho detto a Mario Natale(produttore) di mandarmi la base in cuffia, accendere il microfono e registrare tutto quello che cantassi. Così ha fatto, ho chiuso gli occhi mi sono trasportato in un'altra dimensione e ho detto le prime frasi che mi venissero in mente, e sono proprio quelle che sentite nella canzone.
Hai detto del brano: ''Spesso i social mostrano la parte ‘felice’ di noi, ma viviamo sempre più circondati da mille paure e timori”. Tu come affronti le tue paure?
Io sono circondato da paure, per di più ultimamente ho anche scoperto di essere abbastanza ipocondriaco, quindi potete immaginare. Ci convivo con le paure, forse a volte aiutano anche a vedere le situazioni da una prospettiva più reale. L'importante però è provare sempre a superarle.
Stai attraversando un periodo spirituale molto confuso. Che rapporto hai con la fede?
Qualche anno fa ero molto credente praticante, feci anche dei corsi in seminario. Poi spinto dalla curiosità ho cercato di studiare in generale le religioni e la spiritualità . E mi si è aperto un mondo. Sono in un periodo che non saprei a cosa credere, forse la cosa migliore è credere in se stessi e alla propria anima. Mi appassiona molto Osho, e la spiritualità induista. Ma ho ancora tanto da studiare.
Adesso cosa ti aspetti?
Non mi aspetto niente, ho imparato a non aspettarmi niente. Perchè quando ti aspetti qualcosa rimani quasi sempre fregato. Allora vivo alla giornata, quello che arriva in negativo e in positivo sono qui pronto ad accoglierlo, consapevole oggi di avere le spalle abbastanza forti per viverlo, godermelo o superarlo.
Da cosa hai preso ispirazione per il nuovo singolo?
Come sempre il tutto è nato da una melodia canticchiata al pianoforte nel mio studio di casa, una notte. Poi assieme agli autori e amici Alessandro Sapiolo e Simone Sassone, nei giorni successivi, abbiamo scritto il testo. Durante la registrazione in studio del brano nelle settimane successive c'erano le prime due frasi iniziali che ancora non mi convincevano. Così durante la registrazione della voce, ho detto a Mario Natale(produttore) di mandarmi la base in cuffia, accendere il microfono e registrare tutto quello che cantassi. Così ha fatto, ho chiuso gli occhi mi sono trasportato in un'altra dimensione e ho detto le prime frasi che mi venissero in mente, e sono proprio quelle che sentite nella canzone.
Hai detto del brano: ''Spesso i social mostrano la parte ‘felice’ di noi, ma viviamo sempre più circondati da mille paure e timori”. Tu come affronti le tue paure?
Io sono circondato da paure, per di più ultimamente ho anche scoperto di essere abbastanza ipocondriaco, quindi potete immaginare. Ci convivo con le paure, forse a volte aiutano anche a vedere le situazioni da una prospettiva più reale. L'importante però è provare sempre a superarle.
Stai attraversando un periodo spirituale molto confuso. Che rapporto hai con la fede?
Qualche anno fa ero molto credente praticante, feci anche dei corsi in seminario. Poi spinto dalla curiosità ho cercato di studiare in generale le religioni e la spiritualità . E mi si è aperto un mondo. Sono in un periodo che non saprei a cosa credere, forse la cosa migliore è credere in se stessi e alla propria anima. Mi appassiona molto Osho, e la spiritualità induista. Ma ho ancora tanto da studiare.
Adesso cosa ti aspetti?
Non mi aspetto niente, ho imparato a non aspettarmi niente. Perchè quando ti aspetti qualcosa rimani quasi sempre fregato. Allora vivo alla giornata, quello che arriva in negativo e in positivo sono qui pronto ad accoglierlo, consapevole oggi di avere le spalle abbastanza forti per viverlo, godermelo o superarlo.