di PIERO LADISA – Dopo il grande successo ottenuto con "Ferrari Rex", Luca Dal Monte è tornato in libreria con una nuova storia di motorsport che questa volta vede protagonista l’Alfa Romeo nella seconda metà degli '70. L’autore infatti con “La congiura degli innocenti. Dalla Brabham-Alfa Romeo all’Alfa-Alfa” (Giunti-Giorgio Nada Editore 2019, pp. 432, € 30) ripercorre il ritorno in Formula Uno della casa del Biscione dapprima come motorista (1976-1979) e successivamente come scuderia. Entrambe le esperienze però non danno i frutti sperati.
Come motorista, equipaggiando le monoposto del team Brabham allora gestito da Bernie Ecclestone, l’Alfa Romeo ottiene solamente tre vittorie tutte firmate da Niki Lauda. L’austriaco infatti coglie due successi validi ai fini iridati (GP di Svezia, dove la Brabham montò la famosa ventola al posteriore poi bandita dal regolamento, e il GP d’Italia) e una extra campionato a Imola. I rapporti tesi tra inglesi e italiani causano però la fine del sodalizio, non permettendo così alle due realtà di creare una collaborazione durata e vincente.
Avaro di soddisfazioni anche il ritorno in pista come costruttore, dove l’Alfa marca numerosi ritiri e pochissimi piazzamenti a punti.
Dal Monte, che ha avuto accesso all’archivio storico dell’Alfa ad Arese e che ha potuto intervistare alcuni uomini chiave di quella storia (Bernie Ecclestone e Gordon Murray su tutti), ha così ripercorso nel dettaglio tutte le tappe che portarono all’accordo tra Alfa e Brabham. A cui fanno da sfondo tutte le dinamiche politiche e sociali italiane riguardanti appunto il ritorno di un marchio storico come quello dell'Alfa nel Circus.
Un libro che certamente non può mancare tra gli scaffali degli appassionati di Formula Uno.