BARI - “I cittadini che hanno all'interno del proprio loro nucleo familiare una persona gravemente non autosufficiente e sono stati ammessi all’Assegno di cura ma non beneficiano di tale misura per carenza di risorse disponibili, sono tra i potenziali beneficiari del RED 3.0”. L’assessore regionale al Welfare Salvatore Ruggeri interviene nuovamente sull’argomento dell’assegno di cura in risposta ad alcuni articoli apparsi in questi giorni sulla stampa.
“Si stima, che vi siano oltre 4.000 nuclei familiari che sono potenzialmente eleggibili alla misura RED 3.0 ma non hanno ancora presentato istanza di accesso”, sottolinea Ruggeri.
“Si deve evidenziare che le procedure di rivalutazione, previste dalla deliberazione di Giunta regionale n. 705/2019 non hanno previsto in alcun modo un riconoscimento dell’assegno di cura a tutte le persone che sono risultati ammissibili alla misura ma non hanno ricevuto l’assegno di cura perché in una posizione di graduatoria non compatibile con le risorse finanziarie disponibili”, precisa l’assessore al Welfare. “Per tali situazioni la Regione Puglia ha pubblicato lo scorso 24 giugno 2019 l’avviso per la presentazione delle istanze per l'ammissione alla nuova ed aggiornata versione della misura regionale di sostegno al reddito ed inclusione sociale attiva, denominata Reddito di Dignità (ReD 3.0), che tende a supportare target specifici di utenza che si trovino in condizioni di fragilità e/o indigenza per svariate circostanze.
Tra i potenziali beneficiari del RED 3.0 vi sono proprio i cittadini che hanno all'interno del proprio loro nucleo familiare una persona gravemente non autosufficiente che abbia fatto domanda di accesso all’Assegno di Cura regionale e la cui istanza sia risultata, dopo l'istruttoria di merito da condotta dalle ASL, ammissibile a beneficio ma non finanziata per carenza di risorse disponibili. Questi cittadini sono coloro che possono candidarsi al ReD 3.0 nel ruolo di care-giver a beneficio del proprio congiunto convivente che sia, come detto, fra gli ammissibili non finanziati per la misura Assegno di Cura”.
L’assessore Ruggeri specifica quali sono i requisiti richiesti per avere accesso alla misura Red 3.0: “Il cittadino deve avere compiuto almeno 18 anni di età e non avere compiuto il 67esimo anno di età e deve dichiarare di intendere farsi carico, in qualità di care giver, del lavoro di cura per l'assistenza della persona gravemente non autosufficiente presente nel proprio nucleo familiare. Il valore ISEE ordinario non deve superare € 20.000,00. Si stima, che vi siano oltre 4.000 nuclei familiari che sono potenzialmente eleggibili alla misura in oggetto ma non hanno ancora presentato istanza di accesso.
A tal proposito con un nota di fine settembre indirizzata alle ASL il Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere Sociale e dello Sport per Tutti ha chiarito che ai cittadini che presentano istanza per la misura di RED 3.0 non sarà pregiudicato l'accesso ad un prossimo avviso "Assegno di cura" per coloro che decideranno di fare domanda (ed avranno accesso) al Reddito di Dignità 3.0, ovviamente garantendo la non contemporanea fruizione dei due benefici. Il contributo economico regionale del RED 3.0 è di 500 euro al mese e può costituire una valida alternativa all’Assegno di Cura, sebbene di importo mensile inferiore”.
“Si stima, che vi siano oltre 4.000 nuclei familiari che sono potenzialmente eleggibili alla misura RED 3.0 ma non hanno ancora presentato istanza di accesso”, sottolinea Ruggeri.
“Si deve evidenziare che le procedure di rivalutazione, previste dalla deliberazione di Giunta regionale n. 705/2019 non hanno previsto in alcun modo un riconoscimento dell’assegno di cura a tutte le persone che sono risultati ammissibili alla misura ma non hanno ricevuto l’assegno di cura perché in una posizione di graduatoria non compatibile con le risorse finanziarie disponibili”, precisa l’assessore al Welfare. “Per tali situazioni la Regione Puglia ha pubblicato lo scorso 24 giugno 2019 l’avviso per la presentazione delle istanze per l'ammissione alla nuova ed aggiornata versione della misura regionale di sostegno al reddito ed inclusione sociale attiva, denominata Reddito di Dignità (ReD 3.0), che tende a supportare target specifici di utenza che si trovino in condizioni di fragilità e/o indigenza per svariate circostanze.
Tra i potenziali beneficiari del RED 3.0 vi sono proprio i cittadini che hanno all'interno del proprio loro nucleo familiare una persona gravemente non autosufficiente che abbia fatto domanda di accesso all’Assegno di Cura regionale e la cui istanza sia risultata, dopo l'istruttoria di merito da condotta dalle ASL, ammissibile a beneficio ma non finanziata per carenza di risorse disponibili. Questi cittadini sono coloro che possono candidarsi al ReD 3.0 nel ruolo di care-giver a beneficio del proprio congiunto convivente che sia, come detto, fra gli ammissibili non finanziati per la misura Assegno di Cura”.
L’assessore Ruggeri specifica quali sono i requisiti richiesti per avere accesso alla misura Red 3.0: “Il cittadino deve avere compiuto almeno 18 anni di età e non avere compiuto il 67esimo anno di età e deve dichiarare di intendere farsi carico, in qualità di care giver, del lavoro di cura per l'assistenza della persona gravemente non autosufficiente presente nel proprio nucleo familiare. Il valore ISEE ordinario non deve superare € 20.000,00. Si stima, che vi siano oltre 4.000 nuclei familiari che sono potenzialmente eleggibili alla misura in oggetto ma non hanno ancora presentato istanza di accesso.
A tal proposito con un nota di fine settembre indirizzata alle ASL il Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere Sociale e dello Sport per Tutti ha chiarito che ai cittadini che presentano istanza per la misura di RED 3.0 non sarà pregiudicato l'accesso ad un prossimo avviso "Assegno di cura" per coloro che decideranno di fare domanda (ed avranno accesso) al Reddito di Dignità 3.0, ovviamente garantendo la non contemporanea fruizione dei due benefici. Il contributo economico regionale del RED 3.0 è di 500 euro al mese e può costituire una valida alternativa all’Assegno di Cura, sebbene di importo mensile inferiore”.
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