di LIVALCA - “Ci sono città senza tempo./ Popoli fusi senza tempo./ Le tue mani, al cielo, per ciò che sei./ Le tue mani, sulla terra, per ciò che vorrai essere./ Ascolta./ Abbraccia chi hai accanto./ Le sue mani al cielo per ciò che è./Le sue mani sulla terra per ciò che diventerà./Ascoltiamoci./Siamo ancora umani./La nostra umanità di cielo e terra”. Questi versi del medico Raffaele Sinno, specialista in Bioetica e dottore in Filosofia, responsabile del Day Surgery Anestesiologico dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento, mio amico e amico del mio grande amico Francesco Bellino e quindi entrambi miei Grandi Amici, mi rammentano quel detto popolare per cui ‘quando un filosofo risponde, passa in secondo piano quello che gli avevamo domandato’.
Questi due studiosi ( Francesco Bellino, ordinario di Filosofia Morale e Direttore del Dipartimento di Bioetica dell’Università di Bari) sono adepti di quel pensiero di S. Agostino : « La sapienza dell’uomo sta tutta nella pietà» e ‘apostoli’ di Pascal « La pietà non è una moneta che si getta per l’elemosina a colui che soffre; è un tesoro di umanità, di cui si fa partecipe il sofferente», ma cercano quotidianamente l’umanità negli occhi delle persone che incontrano, per motivi professionali o semplicemente perché la vita ogni giorno regala esperienze, con la consapevolezza che le buone qualità vanno esternate per non diventare inutili.
Un paio di anni fa Sinno ha pubblicato nella prestigiosa collana Ethos, diretta da Francesco Bellino e Irene Cavalli per la Levante editori di Bari, un sagace volume dal titolo « Bioetica e bioterrorismo: aspetti scientifici, etici, giuridici» in cui al termine di generosa e partecipata introduzione concludeva : «…l’indagine scientifica dovrà evitare di scivolare in una mera applicazione tecnologica, ed esporsi in modo equilibrato, non onnipotente, con le prospettive umane. Per compiere questo percorso sarà indispensabile utilizzare il progetto di una global biotechs, la quale si propone come obiettivo principale quello di costruire, nei nostri tempi, il rispetto dei diritti delle future generazioni».
Nel medesimo volume Bellino in una puntigliosa presentazione ammoniva: «Il potere dell’uomo rischia di superare il potere dell’uomo di dominarlo. Si pensi al bioterrorismo ovvero all’uso intenzionale di agenti biologici ( virus, batteri o tossine) in azioni contro l’incolumità pubblica quali attentati, sabotaggi, stragi o minacce volte a creare panico, o isteria collettiva. Il bioterrorismo è una minaccia continua che incombe su tutta l’umanità». Bellino, inoltre, riprese un ammonimento «L’uomo comune con il potere fuori dal comune è il pericolo primo per l’umanità, e non il malvagio o il sadico» che lo psicoanalista tedesco Erich Fromm ci ‘donò’ nella sua opera ‘The Hearth of Man’.
Sinno è anche uno studioso attento e ‘disponibile’ per quanto concerne la polemica sulla maternità surrogata e a tal riguardo ha rilasciato una intervista al dottor Massimo Magliocchetti, segretario della Federazione Movimento per la Vita del Lazio, da cui estrapolerò alcune parti salienti ( www.siallavitaweb.it). ‘Cosa bisogna intendere per maternità surrogata?’ è la domanda che il giornalista pone al medico-filosofo-poeta. Questa la risposta : «Maternità surrogata è un termine generico che in lingua italiana riassume diverse metodiche che sono tra loro differenti. Si devono distinguere due forme : la Motherhood Surrogate, in cui una donna riceve un gamete di un donatore mentre l’ovocita può anche essere proprio, e la Gestational Surrogate ( maternità surrogata gestionale). In questo tipo una donna, definita carrier, riceve i gameti di una coppia che può essere legata dal matrimonio, convivente, omosessuale, oppure da un single. La coppia committente, previo un contratto, nei paesi in cui tale procedura è accettata o regolamentata, è di fatto dichiarata titolare della genitorialità. Tale accordo prevede un risarcimento economico che viene giustificato come protettivo nei confronti della madre surrogata e del futuro nascituro». Amico lettore, qualora tu fossi interessato al prosieguo di tale interessantissima intervista non hai che andare sul sito sopra indicato.
Nel 2006 mi sono occupato della tecnica di procreazione medicalmente assistita per stilare un articolo per una rivista e mi sono imbattuto in una legge del 2004 ( L. 40) che nel nostro ordinamento vieta nella maniera più assoluta tale pratica...per cui chi può permetterselo va in Paesi in cui è consentita. Diciamo che dopo tre lustri probabilmente quella legge merita una riflessione seria e responsabile ( ricordo che una parte consistente della giurisprudenza non riconosceva nessuna rilevanza giuridica alla maternità surrogata, in base a determinati articolo del codice civile ) nel rispetto del nascituro e non certo perché le regole della natura non hanno mai eccezioni. A patto che l’eccezione, nel caso specifico, non dimentichi che nella maternità è racchiusa la storia futura del nostro mondo.
Lo stesso Sinno sollecitato da Magliocchetti su quali potessero essere le prospettive future per la maternità surrogata, dopo aver precisato che in Parlamento vi sono depositati opposti disegni di legge, così ha concluso: «…nel covegno che si è svolto a Salerno il 27 ottobre, organizzato dall’Università Universo Humanitas, ho sostenuto che non è lecito stravolgere il diritto naturale, confermato scientificamente dalla teoria del Bonding, del legame madre-figlio, per altri che sono di parte e imposti contro la dignità della donna e del nascituro, compreso quello di conoscere le proprie origini, sancito da tutte le carte internazionali».
Questi due studiosi ( Francesco Bellino, ordinario di Filosofia Morale e Direttore del Dipartimento di Bioetica dell’Università di Bari) sono adepti di quel pensiero di S. Agostino : « La sapienza dell’uomo sta tutta nella pietà» e ‘apostoli’ di Pascal « La pietà non è una moneta che si getta per l’elemosina a colui che soffre; è un tesoro di umanità, di cui si fa partecipe il sofferente», ma cercano quotidianamente l’umanità negli occhi delle persone che incontrano, per motivi professionali o semplicemente perché la vita ogni giorno regala esperienze, con la consapevolezza che le buone qualità vanno esternate per non diventare inutili.
Un paio di anni fa Sinno ha pubblicato nella prestigiosa collana Ethos, diretta da Francesco Bellino e Irene Cavalli per la Levante editori di Bari, un sagace volume dal titolo « Bioetica e bioterrorismo: aspetti scientifici, etici, giuridici» in cui al termine di generosa e partecipata introduzione concludeva : «…l’indagine scientifica dovrà evitare di scivolare in una mera applicazione tecnologica, ed esporsi in modo equilibrato, non onnipotente, con le prospettive umane. Per compiere questo percorso sarà indispensabile utilizzare il progetto di una global biotechs, la quale si propone come obiettivo principale quello di costruire, nei nostri tempi, il rispetto dei diritti delle future generazioni».
Nel medesimo volume Bellino in una puntigliosa presentazione ammoniva: «Il potere dell’uomo rischia di superare il potere dell’uomo di dominarlo. Si pensi al bioterrorismo ovvero all’uso intenzionale di agenti biologici ( virus, batteri o tossine) in azioni contro l’incolumità pubblica quali attentati, sabotaggi, stragi o minacce volte a creare panico, o isteria collettiva. Il bioterrorismo è una minaccia continua che incombe su tutta l’umanità». Bellino, inoltre, riprese un ammonimento «L’uomo comune con il potere fuori dal comune è il pericolo primo per l’umanità, e non il malvagio o il sadico» che lo psicoanalista tedesco Erich Fromm ci ‘donò’ nella sua opera ‘The Hearth of Man’.
Sinno è anche uno studioso attento e ‘disponibile’ per quanto concerne la polemica sulla maternità surrogata e a tal riguardo ha rilasciato una intervista al dottor Massimo Magliocchetti, segretario della Federazione Movimento per la Vita del Lazio, da cui estrapolerò alcune parti salienti ( www.siallavitaweb.it). ‘Cosa bisogna intendere per maternità surrogata?’ è la domanda che il giornalista pone al medico-filosofo-poeta. Questa la risposta : «Maternità surrogata è un termine generico che in lingua italiana riassume diverse metodiche che sono tra loro differenti. Si devono distinguere due forme : la Motherhood Surrogate, in cui una donna riceve un gamete di un donatore mentre l’ovocita può anche essere proprio, e la Gestational Surrogate ( maternità surrogata gestionale). In questo tipo una donna, definita carrier, riceve i gameti di una coppia che può essere legata dal matrimonio, convivente, omosessuale, oppure da un single. La coppia committente, previo un contratto, nei paesi in cui tale procedura è accettata o regolamentata, è di fatto dichiarata titolare della genitorialità. Tale accordo prevede un risarcimento economico che viene giustificato come protettivo nei confronti della madre surrogata e del futuro nascituro». Amico lettore, qualora tu fossi interessato al prosieguo di tale interessantissima intervista non hai che andare sul sito sopra indicato.
Nel 2006 mi sono occupato della tecnica di procreazione medicalmente assistita per stilare un articolo per una rivista e mi sono imbattuto in una legge del 2004 ( L. 40) che nel nostro ordinamento vieta nella maniera più assoluta tale pratica...per cui chi può permetterselo va in Paesi in cui è consentita. Diciamo che dopo tre lustri probabilmente quella legge merita una riflessione seria e responsabile ( ricordo che una parte consistente della giurisprudenza non riconosceva nessuna rilevanza giuridica alla maternità surrogata, in base a determinati articolo del codice civile ) nel rispetto del nascituro e non certo perché le regole della natura non hanno mai eccezioni. A patto che l’eccezione, nel caso specifico, non dimentichi che nella maternità è racchiusa la storia futura del nostro mondo.
Lo stesso Sinno sollecitato da Magliocchetti su quali potessero essere le prospettive future per la maternità surrogata, dopo aver precisato che in Parlamento vi sono depositati opposti disegni di legge, così ha concluso: «…nel covegno che si è svolto a Salerno il 27 ottobre, organizzato dall’Università Universo Humanitas, ho sostenuto che non è lecito stravolgere il diritto naturale, confermato scientificamente dalla teoria del Bonding, del legame madre-figlio, per altri che sono di parte e imposti contro la dignità della donna e del nascituro, compreso quello di conoscere le proprie origini, sancito da tutte le carte internazionali».