BARI - Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta dei rappresentanti d'Istituto e degli alunni del "Severina De Lilla" di Bari:
"Qualcuno penserà che fare "sciopero", fare "occupazione" sia solo un pretesto per sottrarci dal nostro dovere di studenti, un modo alternativo per non fare lezione, per non studiare, per far "festa", ma purtroppo nella situazione in cui oggi noi, alunni dell'Istituto "De Lilla" di Bari, ci troviamo non abbiamo nulla da festeggiare, purtroppo.
E' anche vero che per tante volte si è scioperato senza neanche conoscere il motivo, solo per il pretesto di unirci alla massa e trascorrere un giorno diverso, ma forse questa è tra le rare volte in cui siamo consapevoli di quello per cui manifestiamo, è un modo per far sentire la nostra voce, la voce di coloro che la scuola la vivano, la "creano", la sentono come una seconda famiglia.
Negli anni, seduti tra i banchi di scuola, abbiamo sempre sentito parlare di legalità, di giustizia, di onestà, di trasparenza, tutte belle parole da dire e ascoltare ma che trovano mille difficoltà nell'essere messe in pratica, ecco il motivo per cui manifestiamo!
Nel momento in cui il nostro istituto è stato ridimensionato abbiamo "accusato il colpo" nonostante perdessimo la nostra autonomia e nel silenzio siamo andati avanti, nel momento in cui è arrivato un nuovo dirigente ci siamo rimessi in gioco e sempre in silenzio abbiamo iniziato a costruire delle nuove basi, quando si è concretizzata l'ipotesi di essere accorpati con l'istituto Santarella, nonostante i nostri mille timori, sempre con il silenzio che ci contraddistingue abbiamo accettato la scelta dei "grandi", che nel tempo abbiamo condiviso proiettandoci verso il futuro e vedendo anche un'opportunità per fini didattici poiché sia il De lilla che il Santarella hanno tanto in comune in particolar modo sul piano sanitario, oltre ad avere lo stesso dirigente; avevamo iniziato a costruire e non distruggere.
Abbiamo accettato tutto in silenzio, ma questo silenzio da qualcuno dei "grandi" è stato sottovalutato, noi non siamo banchi da spostare a proprio piacimento, non siamo numeri da accorpare a proprio volere, siamo studenti non solo con doveri ma anche con diritti, si abbiamo diritto di dire il nostro 'No all'accorpamento' con l'Istituto Perotti o con altri Istituti che non hanno nulla da condividere, sia sul piano formativo che didattico con il nostro istituto.
Siamo stanchi di accettare sempre tutto in silenzio, siamo stanchi di ricominciare sempre tutto nuovamente, siamo stanchi di essere la "scelta" dei grandi che a proprio piacimento decidono il nostro futuro senza porsi minimamente il problema di quello che pensiamo, di quello che vogliamo, di quello che siamo!
Pretendiamo risposte! Pretendiamo di sapere ! Pretendiamo di conoscere il perché di determinati "giochi" che condizioneranno il nostro futuro!
Il nostro è un grido di aiuto per ritrovare la nostra serenità, quella stessa serenità che abbiamo avuto nel momento in cui abbiamo deciso e scelto liberamente di frequentare il De Lilla sposando il piano didattico e formativo del nostro Istituto e non di altri!".
"Qualcuno penserà che fare "sciopero", fare "occupazione" sia solo un pretesto per sottrarci dal nostro dovere di studenti, un modo alternativo per non fare lezione, per non studiare, per far "festa", ma purtroppo nella situazione in cui oggi noi, alunni dell'Istituto "De Lilla" di Bari, ci troviamo non abbiamo nulla da festeggiare, purtroppo.
E' anche vero che per tante volte si è scioperato senza neanche conoscere il motivo, solo per il pretesto di unirci alla massa e trascorrere un giorno diverso, ma forse questa è tra le rare volte in cui siamo consapevoli di quello per cui manifestiamo, è un modo per far sentire la nostra voce, la voce di coloro che la scuola la vivano, la "creano", la sentono come una seconda famiglia.
Negli anni, seduti tra i banchi di scuola, abbiamo sempre sentito parlare di legalità, di giustizia, di onestà, di trasparenza, tutte belle parole da dire e ascoltare ma che trovano mille difficoltà nell'essere messe in pratica, ecco il motivo per cui manifestiamo!
Nel momento in cui il nostro istituto è stato ridimensionato abbiamo "accusato il colpo" nonostante perdessimo la nostra autonomia e nel silenzio siamo andati avanti, nel momento in cui è arrivato un nuovo dirigente ci siamo rimessi in gioco e sempre in silenzio abbiamo iniziato a costruire delle nuove basi, quando si è concretizzata l'ipotesi di essere accorpati con l'istituto Santarella, nonostante i nostri mille timori, sempre con il silenzio che ci contraddistingue abbiamo accettato la scelta dei "grandi", che nel tempo abbiamo condiviso proiettandoci verso il futuro e vedendo anche un'opportunità per fini didattici poiché sia il De lilla che il Santarella hanno tanto in comune in particolar modo sul piano sanitario, oltre ad avere lo stesso dirigente; avevamo iniziato a costruire e non distruggere.
Abbiamo accettato tutto in silenzio, ma questo silenzio da qualcuno dei "grandi" è stato sottovalutato, noi non siamo banchi da spostare a proprio piacimento, non siamo numeri da accorpare a proprio volere, siamo studenti non solo con doveri ma anche con diritti, si abbiamo diritto di dire il nostro 'No all'accorpamento' con l'Istituto Perotti o con altri Istituti che non hanno nulla da condividere, sia sul piano formativo che didattico con il nostro istituto.
Siamo stanchi di accettare sempre tutto in silenzio, siamo stanchi di ricominciare sempre tutto nuovamente, siamo stanchi di essere la "scelta" dei grandi che a proprio piacimento decidono il nostro futuro senza porsi minimamente il problema di quello che pensiamo, di quello che vogliamo, di quello che siamo!
Pretendiamo risposte! Pretendiamo di sapere ! Pretendiamo di conoscere il perché di determinati "giochi" che condizioneranno il nostro futuro!
Il nostro è un grido di aiuto per ritrovare la nostra serenità, quella stessa serenità che abbiamo avuto nel momento in cui abbiamo deciso e scelto liberamente di frequentare il De Lilla sposando il piano didattico e formativo del nostro Istituto e non di altri!".