TARANTO - Sindacati sul piede di guerra per il nuovo piano di ArcelorMittal. "Per loro resta valido l'accordo del 6 settembre 2018". Così la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan, parlando a nome di tutti i sindacati presenti nel corso del tavolo su Arcelor Mittal al Mise. E' stato indetto quindi uno sciopero dei lavoratori ex Ilva e una manifestazione nazionale a Roma il 10 dicembre. A deciderlo le sigle sindacali al termine del tavolo su ArcelorMittal al Mise, respingendo il nuovo piano industriale presentato dall'azienda con 4.700 esuberi al 2023.
I livelli occupazionali in Arcelor Mittal si ridurranno di 2891 unità già nel 2020. E' quanto emerge nelle slide del nuovo piano industriale presentato dall'azienda al Mise. A questi nel 2023 se ne aggiungeranno altri circa 1.800, per un totale di 4.700.
I sindacati considerano però irricevibili 6.300 tra esuberi e mancati rientro al lavoro dall'amministrazione straordinaria.
Inoltre, secondo il nuovo piano di Arcelor, sarebbe previsto un aumento dei volumi di produzione dagli attuali 4,5 milioni di tonnellate di acciaio ai 6 milioni dal 2021.
"L'azienda ha avuto quest'anno uscite di cassa di un miliardo di euro", secondo l'ad di Arcelor Mittal Italia, Lucia Morselli, all'incontro al Mise, secondo quanto riferito da fonti presenti.
I livelli occupazionali in Arcelor Mittal si ridurranno di 2891 unità già nel 2020. E' quanto emerge nelle slide del nuovo piano industriale presentato dall'azienda al Mise. A questi nel 2023 se ne aggiungeranno altri circa 1.800, per un totale di 4.700.
Inoltre, secondo il nuovo piano di Arcelor, sarebbe previsto un aumento dei volumi di produzione dagli attuali 4,5 milioni di tonnellate di acciaio ai 6 milioni dal 2021.
"L'azienda ha avuto quest'anno uscite di cassa di un miliardo di euro", secondo l'ad di Arcelor Mittal Italia, Lucia Morselli, all'incontro al Mise, secondo quanto riferito da fonti presenti.