ROMA - La Banca d'Italia ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Banca Popolare di Bari e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli articoli 70 e 98 del Testo Unico Bancario, in ragione delle perdite patrimoniali. Lo si legge sul sito della banca pugliese.
Bankitalia ha nominato Enrico Ajello e Antonio Blandini commissari straordinari e Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso componenti del comitato di sorveglianza. A questi ultimi, si legge nella nota, è affidato il presidio della situazione aziendale, la predisposizione delle attività necessarie alla ricapitalizzazione della banca nonché la finalizzazione delle negoziazioni con i soggetti che hanno già manifestato interesse all'intervento di rilancio della banca.
Nonostante il commissariamento il governo non è riuscito in serata a varare il decreto per portare in salvo l'istituto barese, con un intervento attraverso un aumento di capitale di Mediocredito Centrale. In particolare per la popolare di Bari, che non rispetta i requisiti patrimoniali minimi e necessita di un miliardo di euro, il decreto ipotizza un salvataggio in tandem con il sistema bancario, attraverso il Fidt, e dello Stato, che dovrebbe mettere in campo Mediocredito Centrale.
Lo schema di Decreto predisposto dal Mef prevede un potenziamento delle capacità patrimoniali e finanziarie della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale (MCC), interamente controllata da Invitalia, attraverso un primo aumento di capitale per consentire a MCC, insieme con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e ad eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Banca Popolare di Bari (BPB).
"Non tuteleremo nessun banchiere", ha detto il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa sui primi 100 giorni di Governo nella Sanità rispondendo ad una domanda sulla crisi della Popolare di Bari. Sulla Popolare di Bari "interverremo attraverso uno strumento nella pancia di Invitalia, Mediocredito Centrale. Cerchiamo di fare di necessità virtù. Assicureremo a Mediocredito centrale le necessarie risorse per poi, con un fondo interbancario, intervenire per rilanciare la Pop Bari. Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti a partecipazione pubblica".
"Come può nel giro di poche ore il premier sostenere che sulla Banca popolare di Bari non ci sarà nessun intervento salvo convocare un cdm d'urgenza a distanza di poche ore mentre Bankitalia ordina il commissariamento dell'istituto? Un pacato "no comment" avrebbe evitato una farsa e sarebbe stato più serio anche a mercati aperti. Vorremmo capire cosa è successo: dal tutto bene al fallimento. Siamo nelle mani di una persona instabile o incapace che guida il governo del Paese. Conte si dimetta immediatamente: facciamo appello ai partiti di questa maggioranza per far finire al più presto questa disastrosa e pericolosa esperienza". Lo dichiarano Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti.
Bankitalia ha nominato Enrico Ajello e Antonio Blandini commissari straordinari e Livia Casale, Francesco Fioretto e Andrea Grosso componenti del comitato di sorveglianza. A questi ultimi, si legge nella nota, è affidato il presidio della situazione aziendale, la predisposizione delle attività necessarie alla ricapitalizzazione della banca nonché la finalizzazione delle negoziazioni con i soggetti che hanno già manifestato interesse all'intervento di rilancio della banca.
Nonostante il commissariamento il governo non è riuscito in serata a varare il decreto per portare in salvo l'istituto barese, con un intervento attraverso un aumento di capitale di Mediocredito Centrale. In particolare per la popolare di Bari, che non rispetta i requisiti patrimoniali minimi e necessita di un miliardo di euro, il decreto ipotizza un salvataggio in tandem con il sistema bancario, attraverso il Fidt, e dello Stato, che dovrebbe mettere in campo Mediocredito Centrale.
Lo schema di Decreto predisposto dal Mef prevede un potenziamento delle capacità patrimoniali e finanziarie della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale (MCC), interamente controllata da Invitalia, attraverso un primo aumento di capitale per consentire a MCC, insieme con il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e ad eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Banca Popolare di Bari (BPB).
"Non tuteleremo nessun banchiere", ha detto il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa sui primi 100 giorni di Governo nella Sanità rispondendo ad una domanda sulla crisi della Popolare di Bari. Sulla Popolare di Bari "interverremo attraverso uno strumento nella pancia di Invitalia, Mediocredito Centrale. Cerchiamo di fare di necessità virtù. Assicureremo a Mediocredito centrale le necessarie risorse per poi, con un fondo interbancario, intervenire per rilanciare la Pop Bari. Avremo una sorta di Banca del Sud degli investimenti a partecipazione pubblica".
"Come può nel giro di poche ore il premier sostenere che sulla Banca popolare di Bari non ci sarà nessun intervento salvo convocare un cdm d'urgenza a distanza di poche ore mentre Bankitalia ordina il commissariamento dell'istituto? Un pacato "no comment" avrebbe evitato una farsa e sarebbe stato più serio anche a mercati aperti. Vorremmo capire cosa è successo: dal tutto bene al fallimento. Siamo nelle mani di una persona instabile o incapace che guida il governo del Paese. Conte si dimetta immediatamente: facciamo appello ai partiti di questa maggioranza per far finire al più presto questa disastrosa e pericolosa esperienza". Lo dichiarano Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti.