'BiARCH -Bari International Archifestival' vince il bando nazionale per il festival di architettura

BARI - È stato presentato venerdì 6 dicembre il festival di architettura della città di Bari, il cui progetto è risultato vincitore del bando pubblicato dalla Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, con un punteggio complessivo di 98/100 e un finanziamento di 100mila euro (di cui 20mila di cofinanziamento comunale), cui si aggiungono le risorse già annunciate dagli sponsor, che potranno essere integrate attraverso una ulteriore call che si aprirà a breve.

BiARCH - Bari International Archifestival, che indagherà il tema “Margini, confini, frontiere”, è stato illustrato dal sindaco Antonio Decaro, dall’assessora alle Culture Ines Pierucci e da Alessandro Cariello, componente dello staff del sindaco che ha curato le diverse fasi della candidatura, alla presenza dei rappresentanti dei numerosi soggetti istituzionali e operatori culturali che hanno collaborato alla stesura della proposta progettuale.

“Siamo qui per presentare il progetto con cui la città di Bari ha vinto il bando ministeriale per la realizzazione di un festival dell’architettura collocandosi al primo posto su 49 proposte - ha esordito il sindaco Antonio Decaro -. Questa è la dimostrazione che esiste un altro Sud rispetto a quello che viene raccontato. È un risultato prestigioso e lo dobbiamo soprattutto al valore delle relazioni che abbiamo costruito in questi anni e che oggi si concretizzano nella collaborazione di numerosi soggetti istituzionali, italiani e stranieri, e in una serie di cofinanziatori che saranno al nostro fianco nell’organizzazione del festival, in programma dal 1 al 20 maggio prossimi. Sarà una manifestazione legata al tema “margini, confini, frontiere” e noi, che siamo una città di mare, valorizzeremo il rapporto con l’Autorità portuale ma non solo. Metteremo al centro della riflessione i margini urbani, le periferie in cui maggiormente si concentra il disagio sociale ma anche i confini tra le diverse discipline, l’architettura, la cultura e l’innovazione sociale. Per questa ragione il festival si svolgerà sia nel centro cittadino e nei suoi luoghi più riconoscibili sia nei quartieri periferici grazie al coinvolgimento di un’ampia rete di soggetti della cittadinanza attiva. Insieme a loro lavoreremo materialmente nei prossimi mesi per organizzare gli eventi”.

“Questo festival sarà un altro momento importante per la città di Bari - ha proseguito Ines Pierucci -, grazie al grande lavoro portato avanti dall’amministrazione comunale e dai tanti partner che hanno collaborato alla costruzione della proposta progettuale attraverso un processo partecipativo che ricalca quanto già realizzato in diverse occasioni, dalle Reti Civiche Urbane alla festa per la riapertura del teatro Piccinni. Oggi vorrei citare Ernest Hemingway, che diceva che “la prosa è architettura”, perché, in effetti, tra letteratura e architettura c’è sempre stato un grande amore, nella misura in cui l’una è stata fonte d’ispirazione per l’altra. Saranno tante le installazioni, i cantieri-evento e le sperimentazioni diffuse su tutto il territorio. Sarebbe bello se nel corso del festival riuscissimo anche a realizzare un monumento al libro, che non sia un oggetto statico di bronzo ma un luogo dove ritrovarsi, scambiarsi dei libri e promuovere la lettura, magari in una piazza denominata “del sapere”.

Alessandro Cariello, componente dello staff del sindaco per l’urbanistica e la rigenerazione urbana ha evidenziato come il festival non sia soltanto una occasione per affrontare i grandi temi della trasformazione urbana, ma sia determinante per costruire una domanda più consapevole di città. “E questo - ha detto - è possibile attraverso una metodologia che già da tempo l’amministrazione sta mettendo in campo, ovvero quella di costruire un approccio partecipativo alla programmazione sulla rigenerazione urbana”.

BiARCH - Bari International Archifestival

La prima edizione del Festival biennale di Architettura BiARCH, indagherà il tema “Margini, confini, frontiere”, attraverso il dialogo/confronto/incontro tra le discipline architettoniche e urbanistiche e quelle umanistiche, scientifiche e artistiche.

Partendo dalla sua condizione liminare di città riversa sullo spazio adriatico-mediterraneo, Bari identifica il tema del margine come cifra distintiva del contemporaneo, proponendo un Festival laboratorio che sia in grado di coinvolgere il grande pubblico sugli aspetti di riflessione ma anche di attivazione legati alle sfide dell’architettura e della rigenerazione urbana.

BiARCH ha come meta-obiettivo quello di coinvolgere la cittadinanza in un percorso di riflessione collettiva e transdisciplinare sul rapporto tra architettura e città, favorendo la contaminazione tra discipline, saperi e pratiche e promuovendo la piena attivazione culturale e civile, attorno ad un evento culturale policentrico e democratico. BiARCH, non a caso, è pensato in forma di Festival Laboratorio, alternando public speech a laboratori partecipativi di co-progettazione, performance sullo spazio pubblico, esperienze di riuso collettive, con al centro del programma e della riflessione il rapporto tra rigenerazione urbana e beni comuni, su cui la città di Bari sta conducendo un’esperienza significativa.

Il tema scelto, “Margini, confini, frontiere”, rimanda all’esigenza di superamento dei perimetri esistenti (geografici, culturali, sociali e disciplinari) per promuovere un nuovo modo di fare architettura per tutti.
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