(credits: Inter Fb) |
di LUIGI LAGUARAGNELLA - Finisce la Champions League per l’Inter. A San Siro, contro
il Barcellona che schierava le seconde linee, era obbligatorio vincere per
proseguire il cammino nell’Olimpo europeo, ma i nerazzurri perdono per 2-1. Gli
uomini di Conte avrebbero, però, dovuto capitalizzare le numerose occasioni create
nell’arco dei novanta minuti. Trascinati da oltre 70000 spettatori Lukaku e
compagni, l’appuntamento era di quelli decisivi.
I blaugrana, anche senza Messi e con Suarez
in panchina a tratti riescono a giocare il loro tikitaka. I padroni di casa con
grinta pressano efficacemente. Lautaro riesce a guadagnare tantissimi palloni
che sembrano persi, anche se il belga, suo compagno d’attacco è sciupone. Per
ben due volte, nel primo tempo, davanti a Neto spreca clamorosamente. Anche
D’Ambrosio è impreciso sotto porta. Poi da una bella combinazione Griezmann,
Vidal, Perez manda in rete quest’ultimo e il Barcellona in vantaggio. L’Inter
non si arrende e ancora una volta da una palla calamitata da Lautaro, Lukaku
indovina il tiro giusto.
Nella ripresa l’Inter entra determinata. Proprio l’argentino
si vede annullare due gol per fuorigioco, poi è ancora Lukaku a sprecare. I
catalani fanno entrare De Jong che insieme a Rakitic prende le misure del
campo. Perez ha l’occasione per far zittire San Siro, ma sbaglia. Lo fa poco il
neo entrato Ansu Fati indovina l’angolo perfetto per battere Handanovic. E’ il
gol “più giovane” della Champions.
All’Inter non resta che l’Europa League, mentre l’altra
italiana della giornata, il Napoli prosegue il suo cammino. Nonostante le difficoltÃ
interne degli azzurri, arriva la vittoria. E’ un sonoro 4-0 contro il Genk. Il
pubblico è dalla parte di Ancelotti, mentre Milik è autore di una tripletta. La
quarta rete è un rigore trasformato da Mertens. C’è apprensione a Napoli,
perché anche con il passaggio del turno potrebbe essere l’ultima panchina
dell’allenatore dei partenopei.
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