BARI - E’ mancato il numero legale nel corso della votazione sulla legge di proroga del piano casa al 31 dicembre del prossimo anno. Nel corso dell’esame sì è consumato un duro confronto tra i proponenti (i consiglieri di maggioranza Fabiano Amati e Donato Pentassuglia) ed il Governo regionale che ha anche comportato la sospensione della seduta alla cui ripresa non è stato raggiunto il quorum necessario a proseguire la seduta.
A dare la stura alle polemiche è stato un emendamento a firma Domenico Santorsola. Approvato con un solo voto di differenza (a favore sì è schierato il governo regionale ed il gruppo M5S, contro hanno votato parte dei consiglieri di maggioranza ed i partiti di centro destra), l’emendamento ha introdotto il divieto a concedere la disponibilità dell’intera volumetria agli interventi previsti nelle aree produttive in caso di variazione di destinazione ad uso residenziale.
Di li in avanti il dibattito ha avuto una escalation dei toni, in particolare tra il presidente Michele Emiliano ed i proponenti della proposta di legge. Donato Pentassuglia ha abbondonato i lavori, Amati ha difeso ad oltranza la proroga contestando ad Emiliano una differenza concettuale nell’approccio alla visione urbanistica da lui concepita come intervento “degli atti dovuti rispetto alla discrezionalità ”.
Il presidente Emiliano sostenendo la contrarietà della “mia parte politica a quanto essa pensa in tema di urbanistica”, ha chiesto di approvare la proroga al piano casa con i paletti previsti dall’emendamento Santorsola, “norma di buon senso, necessaria ad impedire obbrobri”.
Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore all’urbanistica Alfonso Pisicchio che ha invece invitato la maggioranza ad andare “oltre la straordinarietà dell’intervento legislativo” sollecitando l’approvazione della legge sulla Bellezza “al cui interno è prevista una riforma strutturale del piano casa”.
Dure le opposizioni che con il capogruppo di FI Nino Marmo hanno rivendicato al centrodestra il merito di aver introdotto nel 2009 il piano casa, invitato la maggioranza a chiarire i problemi interni ed a decidere come proseguire la legislatura.
A dare la stura alle polemiche è stato un emendamento a firma Domenico Santorsola. Approvato con un solo voto di differenza (a favore sì è schierato il governo regionale ed il gruppo M5S, contro hanno votato parte dei consiglieri di maggioranza ed i partiti di centro destra), l’emendamento ha introdotto il divieto a concedere la disponibilità dell’intera volumetria agli interventi previsti nelle aree produttive in caso di variazione di destinazione ad uso residenziale.
Di li in avanti il dibattito ha avuto una escalation dei toni, in particolare tra il presidente Michele Emiliano ed i proponenti della proposta di legge. Donato Pentassuglia ha abbondonato i lavori, Amati ha difeso ad oltranza la proroga contestando ad Emiliano una differenza concettuale nell’approccio alla visione urbanistica da lui concepita come intervento “degli atti dovuti rispetto alla discrezionalità ”.
Il presidente Emiliano sostenendo la contrarietà della “mia parte politica a quanto essa pensa in tema di urbanistica”, ha chiesto di approvare la proroga al piano casa con i paletti previsti dall’emendamento Santorsola, “norma di buon senso, necessaria ad impedire obbrobri”.
Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore all’urbanistica Alfonso Pisicchio che ha invece invitato la maggioranza ad andare “oltre la straordinarietà dell’intervento legislativo” sollecitando l’approvazione della legge sulla Bellezza “al cui interno è prevista una riforma strutturale del piano casa”.
Dure le opposizioni che con il capogruppo di FI Nino Marmo hanno rivendicato al centrodestra il merito di aver introdotto nel 2009 il piano casa, invitato la maggioranza a chiarire i problemi interni ed a decidere come proseguire la legislatura.
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Economia