BARI - Quest’anno, in occasione dei 30 anni della classifica della Qualità della vita, il Sole 24 ore ha condotto un’analisi valutando i piazzamenti conseguiti dalle diverse province italiane nella classifica finale dal 1990 al 2019, individuando un “andamento medio” relativo alla performance del territorio. In questo modo è stato stabilito il campione della crescita, cioè la provincia che è migliorata “mediamente” di più nel corso del tempo.
La provincia di Bari si è aggiudicata il miglior andamento medio dell’intero Mezzogiorno, salendo dalla 84° posizione del 1990 alla 67° di quest’anno.
Nei trent’anni in esame il miglior piazzamento è quello del 2019, mentre il peggiore si è registrato nel 2006 con la 101° posizione. A livello di indicatori, la provincia di Bari ha totalizzato alcuni record: nel 1998 e nel 2002 ha vinto con il più basso indice di mortalità; nel 2017 è stata prima per la connessione a internet in banda larga e quest’anno è entrata nella top ten (10° posto) in Demografia e società.
“Questa notizia, se da un lato ci inorgoglisce - commenta il sindaco Antonio Decaro -, dall'altro ci offre diversi spunti di riflessione sugli indicatori che ci hanno permesso di scalare la classifica e, soprattutto, ci indica quali sono i temi su cui la provincia di Bari, come tanti altri territori del Sud Italia, ancora arranca.
Come non ci siamo disperati quando la classifica non è stata positiva, così oggi di certo non ci montiamo la testa per una performance che non si può attribuire all’operato della mia amministrazione: è un risultato che premia il lavoro, la determinazione e il coraggio di tanti sindaci di tutta la provincia, in carica in questi trent’anni, insieme alla passione e all’impegno di migliaia di cittadini che in tante realtà rendono le nostre città luoghi migliori in cui vivere”.
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