BARI - Questa mattina, nella sala consiliare di Palazzo di Città, l’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano, insieme allo staff di BaLab - il centro di creazione di start up di impresa dell’Università di Bari - e ai tecnici della ripartizione PEG, ha incontrato i rappresentanti dei 66 gruppi ammessi a finanziamento nell’ambito del bando URBIS, la misura del PON Città Metropolitane 2014/20 che promuove e sostiene la creazione di nuove imprese sociali di prossimità nelle aree più fragili della città sotto il profilo socio-economico ed urbanistico con un investimento di 2 milioni 500mila euro.
“Abbiamo voluto incontrare le realtà vincitrici del bando Urbis per fare un punto sul percorso che le vedrà impegnate nei prossimi diciotto mesi nell’ambito della più ampia strategia di rigenerazione urbana e attivazione nei quartieri promossa dall’amministrazione comunale - commenta Paola Romano -. È stata l’occasione per fornire ai gruppi, già costituiti o costituendi, una serie di chiarimenti amministrativi e finanziari e per comunicare loro l’avvio, da gennaio, di alcuni incontri a cura di BaLab e Comune di Bari finalizzati al networking, alla creazione del piano di marketing e comunicazione e alla valutazione degli impatti sociali delle azioni programmate. È stata la prima riunione collettiva dei partecipanti di Urbis, in cui i rappresentanti dei diversi gruppi hanno avuto modo di incontrarsi, di conoscersi e di dialogare: un momento fondamentale perché questa misura mira alla costruzione di comunità collaborative a scala di quartiere, un processo che presuppone per ciò stesso una forte adesione valoriale. Urbis, non a caso, si ispira al principio di sussidiarietà orizzontale, ossia alla possibilità che gruppi sociali organizzati possano rispondere efficacemente ai nuovi bisogni espressi dalle realtà urbane, affiancando le istituzioni nel loro compito. Sostenendo queste realtà, abbiamo scelto di dare forza ai progetti di chi ha voluto mettersi in gioco per prendersi cura di un pezzo della nostra città, consapevoli come siamo che una città diventa più forte se alimenta la coesione sociale sostenendo il protagonismo dal basso dei cittadini. Per questo abbiamo lavorato per individuare ulteriori risorse che ci consentiranno a breve di scorrere la graduatoria e di finanziare i restanti 20 progetti ammessi ma non finanziati ad esito del bando”.
“La sfida sta nella possibilità che alcune di queste bellissime idee possano rivelarsi sostenibili e diventare imprese - sottolinea Gianluigi de Gennaro, coordinatore di BaLab -. Perché questo accada dobbiamo accompagnare i ragazzi offrendo loro l’opportunità di sviluppare nuove competenze in termini imprenditoriali, così che possano valutare le possibili evoluzioni dei progetti e la loro effettiva spendibilità sul mercato. Un altro elemento fondamentale sta nella creazione di una community delle idee, perché la contaminazione, si sa, crea valore: molti dei partecipanti si sono incontrati perché hanno interessi comuni, il che significa che dal confronto potrebbero configurarsi nuovi gruppi, più robusti dei precedenti, capaci di combinare visioni, idee e competenze diverse. Il terzo aspetto riguarda la capacità di individuare opportunità legate alla finanza pubblica e privata, ed è la ragione per cui aiuteremo i ragazzi ad orientarsi tra le diverse misure di finanziamento esistenti. Le parole chiave di questo percorso sono formazione, contaminazione e accompagnamento”.
Tutti i progetti ammessi a finanziamento riguardano iniziative d’impresa che opereranno nel campo dell’inclusione sociale attiva, dell’educazione e dell’istruzione, della tutela e promozione del territorio, della radiodiffusione e dell’editoria, della riqualificazione e riuso di beni inutilizzati a fini sociali. Tra le proposte più innovative ci sono: una palestra popolare, un centro di servizi di oculistica solidale, un laboratorio di integrazione sociale attraverso gli sport acquatici, uno spazio per ciclofattorini, un centro per la pet terapy, un servizio di trasporto sociale per persone con disabilità, un servizio di assistenza domiciliare per anziani, una bottega culturale per il recupero dei mestieri, un orto urbano ecosolidale, un bistrot multietnico sociale con cucina di quartiere, una compagnia di circo under 25 e un centro sperimentale per la pratica teatrale e cinematografica.
“Abbiamo voluto incontrare le realtà vincitrici del bando Urbis per fare un punto sul percorso che le vedrà impegnate nei prossimi diciotto mesi nell’ambito della più ampia strategia di rigenerazione urbana e attivazione nei quartieri promossa dall’amministrazione comunale - commenta Paola Romano -. È stata l’occasione per fornire ai gruppi, già costituiti o costituendi, una serie di chiarimenti amministrativi e finanziari e per comunicare loro l’avvio, da gennaio, di alcuni incontri a cura di BaLab e Comune di Bari finalizzati al networking, alla creazione del piano di marketing e comunicazione e alla valutazione degli impatti sociali delle azioni programmate. È stata la prima riunione collettiva dei partecipanti di Urbis, in cui i rappresentanti dei diversi gruppi hanno avuto modo di incontrarsi, di conoscersi e di dialogare: un momento fondamentale perché questa misura mira alla costruzione di comunità collaborative a scala di quartiere, un processo che presuppone per ciò stesso una forte adesione valoriale. Urbis, non a caso, si ispira al principio di sussidiarietà orizzontale, ossia alla possibilità che gruppi sociali organizzati possano rispondere efficacemente ai nuovi bisogni espressi dalle realtà urbane, affiancando le istituzioni nel loro compito. Sostenendo queste realtà, abbiamo scelto di dare forza ai progetti di chi ha voluto mettersi in gioco per prendersi cura di un pezzo della nostra città, consapevoli come siamo che una città diventa più forte se alimenta la coesione sociale sostenendo il protagonismo dal basso dei cittadini. Per questo abbiamo lavorato per individuare ulteriori risorse che ci consentiranno a breve di scorrere la graduatoria e di finanziare i restanti 20 progetti ammessi ma non finanziati ad esito del bando”.
“La sfida sta nella possibilità che alcune di queste bellissime idee possano rivelarsi sostenibili e diventare imprese - sottolinea Gianluigi de Gennaro, coordinatore di BaLab -. Perché questo accada dobbiamo accompagnare i ragazzi offrendo loro l’opportunità di sviluppare nuove competenze in termini imprenditoriali, così che possano valutare le possibili evoluzioni dei progetti e la loro effettiva spendibilità sul mercato. Un altro elemento fondamentale sta nella creazione di una community delle idee, perché la contaminazione, si sa, crea valore: molti dei partecipanti si sono incontrati perché hanno interessi comuni, il che significa che dal confronto potrebbero configurarsi nuovi gruppi, più robusti dei precedenti, capaci di combinare visioni, idee e competenze diverse. Il terzo aspetto riguarda la capacità di individuare opportunità legate alla finanza pubblica e privata, ed è la ragione per cui aiuteremo i ragazzi ad orientarsi tra le diverse misure di finanziamento esistenti. Le parole chiave di questo percorso sono formazione, contaminazione e accompagnamento”.
Tutti i progetti ammessi a finanziamento riguardano iniziative d’impresa che opereranno nel campo dell’inclusione sociale attiva, dell’educazione e dell’istruzione, della tutela e promozione del territorio, della radiodiffusione e dell’editoria, della riqualificazione e riuso di beni inutilizzati a fini sociali. Tra le proposte più innovative ci sono: una palestra popolare, un centro di servizi di oculistica solidale, un laboratorio di integrazione sociale attraverso gli sport acquatici, uno spazio per ciclofattorini, un centro per la pet terapy, un servizio di trasporto sociale per persone con disabilità, un servizio di assistenza domiciliare per anziani, una bottega culturale per il recupero dei mestieri, un orto urbano ecosolidale, un bistrot multietnico sociale con cucina di quartiere, una compagnia di circo under 25 e un centro sperimentale per la pratica teatrale e cinematografica.