BARI - Questa mattina, in una missiva trasmessa al Ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e al Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ho espresso la preoccupazione mia personale e quella del Governo regionale per la mancata proroga delle attività dell’Agenzia per la somministrazione del lavoro e per la riqualificazione professionale dei lavoratori del Porto di Taranto, denominata “Taranto Port Workers Agency S.r.l.”, istituita a seguito dell’entrata in vigore dell’art. 4, co. 1, del Decreto Legge 29 dicembre 2016, n. 243.
Come noto, infatti, l’attività di questa Agenzia era in scadenza alla data del 31 dicembre scorso ma l’annunciata proroga non è stata disposta dal Decreto Legge 30 dicembre 2019, n. 163 (cosiddetto “Decreto Milleproroghe”), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre u.s.
Questa circostanza mi ha indotto a scrivere tempestivamente ai responsabili dei due dicasteri competenti per sollecitare un rapido intervento al fine, soprattutto di garantire le prospettive occupazionali di circa 500 lavoratori attualmente in carico all’Agenzia TPWA il cui scopo è quello di sostenere l’occupazione e accompagnare il processo di riconversione industriale dell’infrastruttura portuale di Taranto (analogamente a quanto previsto anche per i porti di Gioia Tauro e Cagliari) che, al momento, sta attraversando una delicata fase di transizione con la recente concessione del molo polisettoriale alla compagnia turca Yilport Holding.
Sulla medesima questione avevo già sollecitato, nel giugno scorso, l’allora Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, evidenziando la necessità e l’urgenza di prorogare l’attività della “Taranto Port Workers Agency S.r.l.” onde evitare ricadute estremamente negative sotto il profilo sociale e occupazionale su un territorio già gravemente colpito dalle ben note vicende legate al futuro del polo siderurgico ex Ilva.
Comprendo benissimo, ora, la preoccupazione che serpeggia tra addetti e lavoratori portuali che rischiano di veder pregiudicate le loro prospettive occupazionali e, proprio per questo, ho sollecitato il Governo nazionale affinché intervenga in sede di conversione del predetto “Decreto Milleproroghe” o nell’annunciato “Decreto Taranto” di imminente pubblicazione, al fine di prorogare per almeno 24 mesi l’attività della Agenzia, tutelando in tal modo i 500 lavoratori coinvolti e le loro famiglie che stanno vivendo ore di angoscia per il loro futuro.
Nella medesima comunicazione inviata ai Ministri Patuanelli e Catalfo, inoltre, ho evidenziato un’altra seria questione e cioè la mancata proroga dell’integrazione salariale straordinaria per le imprese operanti in aree di crisi industriale complessa, introdotta, per gli anni 2016 e 2017, dall’art. 44, comma 11 bis, del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 148, e successivamente prorogata dallo Stato per gli anni 2018 e 2019. Si tratta di una misura che, nell’area di crisi industriale di Taranto, interessa una platea di circa 2.300 lavoratori, molti dei quali dipendenti ex Ilva, che attendono con ansia un sostegno concreto in un momento di particolare complessità e incertezza sul loro futuro occupazionale. Anche su questo aspetto ho auspicato, nel pieno rispetto del principio di leale collaborazione tra diversi livelli di governo, un tempestivo intervento da parte dell’esecutivo nazionale per fornire a tanti lavoratori e alle loro famiglie risposte concrete e non più rinviabili. Confido in una risposta positiva già nei prossimi giorni e assicuro tutto il mio impegno nel continuare a seguire con la massima attenzione queste due questioni di vitale importanza per la crescita e lo sviluppo del territorio e per la tutela dei tanti lavoratori coinvolti.
Come noto, infatti, l’attività di questa Agenzia era in scadenza alla data del 31 dicembre scorso ma l’annunciata proroga non è stata disposta dal Decreto Legge 30 dicembre 2019, n. 163 (cosiddetto “Decreto Milleproroghe”), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre u.s.
Questa circostanza mi ha indotto a scrivere tempestivamente ai responsabili dei due dicasteri competenti per sollecitare un rapido intervento al fine, soprattutto di garantire le prospettive occupazionali di circa 500 lavoratori attualmente in carico all’Agenzia TPWA il cui scopo è quello di sostenere l’occupazione e accompagnare il processo di riconversione industriale dell’infrastruttura portuale di Taranto (analogamente a quanto previsto anche per i porti di Gioia Tauro e Cagliari) che, al momento, sta attraversando una delicata fase di transizione con la recente concessione del molo polisettoriale alla compagnia turca Yilport Holding.
Sulla medesima questione avevo già sollecitato, nel giugno scorso, l’allora Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, evidenziando la necessità e l’urgenza di prorogare l’attività della “Taranto Port Workers Agency S.r.l.” onde evitare ricadute estremamente negative sotto il profilo sociale e occupazionale su un territorio già gravemente colpito dalle ben note vicende legate al futuro del polo siderurgico ex Ilva.
Comprendo benissimo, ora, la preoccupazione che serpeggia tra addetti e lavoratori portuali che rischiano di veder pregiudicate le loro prospettive occupazionali e, proprio per questo, ho sollecitato il Governo nazionale affinché intervenga in sede di conversione del predetto “Decreto Milleproroghe” o nell’annunciato “Decreto Taranto” di imminente pubblicazione, al fine di prorogare per almeno 24 mesi l’attività della Agenzia, tutelando in tal modo i 500 lavoratori coinvolti e le loro famiglie che stanno vivendo ore di angoscia per il loro futuro.
Nella medesima comunicazione inviata ai Ministri Patuanelli e Catalfo, inoltre, ho evidenziato un’altra seria questione e cioè la mancata proroga dell’integrazione salariale straordinaria per le imprese operanti in aree di crisi industriale complessa, introdotta, per gli anni 2016 e 2017, dall’art. 44, comma 11 bis, del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 148, e successivamente prorogata dallo Stato per gli anni 2018 e 2019. Si tratta di una misura che, nell’area di crisi industriale di Taranto, interessa una platea di circa 2.300 lavoratori, molti dei quali dipendenti ex Ilva, che attendono con ansia un sostegno concreto in un momento di particolare complessità e incertezza sul loro futuro occupazionale. Anche su questo aspetto ho auspicato, nel pieno rispetto del principio di leale collaborazione tra diversi livelli di governo, un tempestivo intervento da parte dell’esecutivo nazionale per fornire a tanti lavoratori e alle loro famiglie risposte concrete e non più rinviabili. Confido in una risposta positiva già nei prossimi giorni e assicuro tutto il mio impegno nel continuare a seguire con la massima attenzione queste due questioni di vitale importanza per la crescita e lo sviluppo del territorio e per la tutela dei tanti lavoratori coinvolti.