di VITTORIO POLITO - È stato pubblicato da WIP Edizioni il “Dizionario Lingua dei Sassi di Matera” di Luigi Volpe, scrittore e già docente di Lettere, autore anche del “Dizionario del dialetto di Bitritto”, stesso editore, e del “Dizionario del dialetto di Accettura - La lingua dei Masciaioli” (Editrice Ermes).
Com’è noto l’Italia si distingue per il variopinto patrimonio dialettale. Ogni dialetto si compone di termini ed espressioni particolari che affondano le loro radici in lingue antiche, parlate da grandi conquistatori del passato che hanno attraversato questi territori. Insomma, i dialetti rappresentano una testimonianza viva della storia affascinante che contraddistingue anche i territori meridionali.
Oggi i dialetti stanno entrando nella parlata “giovanilese”, il cosiddetto gergo dei giovani, e la loro validità serve a recuperare la memoria storica, i termini e le tradizioni di cui il dialetto è portatore. Non va dimenticato che la parlata locale è una lingua storica, è la prima che abbiamo sentito ed imparato sin dai tempi in cui eravamo in culla.
I dizionari dei dialetti sono di una utilità unica, in quanto consentono di conoscere il significato di vocaboli sconosciuti, di tradurre poesie e scritti nelle lingue locali, ecc.
In sostanza Volpe ha predisposto due dizionari in uno, per soddisfare la curiosità del comune lettore di scoprire come un certo termine italiano viene tradotto e scritto nel dialetto di Matera, ma anche per soddisfare l’esigenza dei linguisti che intendono comparare i vari vernacoli. La sezione più curata è quella del Materano-Italiano che riporta i molteplici significati di ogni lemma e dei numerosi modi di dire. La parte Italiano-Materano è trattata più sinteticamente, limitandosi all’essenziale. La sezione Materano-Italiano riporta solo i vocaboli del linguaggio popolare, mentre quella Italiano-Materano, riporta anche alcuni lemmi del linguaggio dotto.
Non mancano nozioni di fonetica, grammatica e sintassi e non manca neanche la lettera J nell’alfabeto dialettale materano come in tanti dialetti meridionali.
Ferdinando Mirizzi, che firma la prefazione, così scrive: “Volpe ha composto un libro che si può sfogliare, leggere, trovando ogni volta motivo di sorpresa, di riso, di ricordo. Luigi Volpe ha così costruito una sorta di monumento alla cultura popolare di Matera. Un atto d’amore per un paese che l’ha ospitato per anni. Un’opera da leggere e rileggere, da tenere sul comodino come una Bibbia”.
Va infine ricordato che nella Città di Matera, capitale della cultura 2019, si è svolto dall’8 al 13 aprile la “Settimana Internazionale dei Dialetti”, organizzata dal Centro Universitario di Ricerca e Dialettologia, che ha visto la partecipazione di studenti provenienti da tutto il mondo. Le lezioni hanno trattato argomenti di sociolinguistica, onomastica e la metodologia di raccolta di dati linguistici, inoltre si è svolto il VI Convegno “Dialetti per parlare e parlarne” a cui hanno partecipato studiosi italiani e stranieri.
Com’è noto l’Italia si distingue per il variopinto patrimonio dialettale. Ogni dialetto si compone di termini ed espressioni particolari che affondano le loro radici in lingue antiche, parlate da grandi conquistatori del passato che hanno attraversato questi territori. Insomma, i dialetti rappresentano una testimonianza viva della storia affascinante che contraddistingue anche i territori meridionali.
Oggi i dialetti stanno entrando nella parlata “giovanilese”, il cosiddetto gergo dei giovani, e la loro validità serve a recuperare la memoria storica, i termini e le tradizioni di cui il dialetto è portatore. Non va dimenticato che la parlata locale è una lingua storica, è la prima che abbiamo sentito ed imparato sin dai tempi in cui eravamo in culla.
I dizionari dei dialetti sono di una utilità unica, in quanto consentono di conoscere il significato di vocaboli sconosciuti, di tradurre poesie e scritti nelle lingue locali, ecc.
In sostanza Volpe ha predisposto due dizionari in uno, per soddisfare la curiosità del comune lettore di scoprire come un certo termine italiano viene tradotto e scritto nel dialetto di Matera, ma anche per soddisfare l’esigenza dei linguisti che intendono comparare i vari vernacoli. La sezione più curata è quella del Materano-Italiano che riporta i molteplici significati di ogni lemma e dei numerosi modi di dire. La parte Italiano-Materano è trattata più sinteticamente, limitandosi all’essenziale. La sezione Materano-Italiano riporta solo i vocaboli del linguaggio popolare, mentre quella Italiano-Materano, riporta anche alcuni lemmi del linguaggio dotto.
Non mancano nozioni di fonetica, grammatica e sintassi e non manca neanche la lettera J nell’alfabeto dialettale materano come in tanti dialetti meridionali.
Ferdinando Mirizzi, che firma la prefazione, così scrive: “Volpe ha composto un libro che si può sfogliare, leggere, trovando ogni volta motivo di sorpresa, di riso, di ricordo. Luigi Volpe ha così costruito una sorta di monumento alla cultura popolare di Matera. Un atto d’amore per un paese che l’ha ospitato per anni. Un’opera da leggere e rileggere, da tenere sul comodino come una Bibbia”.
Va infine ricordato che nella Città di Matera, capitale della cultura 2019, si è svolto dall’8 al 13 aprile la “Settimana Internazionale dei Dialetti”, organizzata dal Centro Universitario di Ricerca e Dialettologia, che ha visto la partecipazione di studenti provenienti da tutto il mondo. Le lezioni hanno trattato argomenti di sociolinguistica, onomastica e la metodologia di raccolta di dati linguistici, inoltre si è svolto il VI Convegno “Dialetti per parlare e parlarne” a cui hanno partecipato studiosi italiani e stranieri.