MILANO - Duro monito del presidente di Confindustria Boccia sulla gestione in Italia del Coronavirus. "Ci hanno scritto i nostri colleghi tedeschi per sapere com’è la situazione in Italia. Ma come faccio a spiegare che non corrono rischi a venire da noi e che gli italiani devono poter viaggiare in tutto il mondo, se poi alcune regioni nel Paese chiudono ai lombardi? Anziché debellare il virus, rischiamo di debellarci da soli”. Sono le parole del n.1 di Confindustria in merito alle misure adottate dal governo fin qui, e lo dice in un’intervista al Corriere della Sera nella quale critica l’irrazionalità delle risposte politiche al rischio di contagio da Covid-19.
Secondo il presidente degli industriali italiani, “questo non è il momento in cui una comunità nazionale si rinfaccia le sconfitte: è il momento di compattarsi nell’interesse generale e di denunciare i mali del Paese”, quindi quel che è necessario ora non è un piano di emergenza, bensì “e un piano di emergenza, ma un piano straordinario che compensi l’arretramento che arriverà”.
E' necessario quindi un piano antirecessione per non aspettare “di accorgerci tra un mese che le prenotazioni turistiche sono crollate o gli ordini dell’export flettono”. Quindi l’imperativo categorico deve essere: “Evitare conflitti fra istituzioni”.
Secondo il presidente degli industriali italiani, “questo non è il momento in cui una comunità nazionale si rinfaccia le sconfitte: è il momento di compattarsi nell’interesse generale e di denunciare i mali del Paese”, quindi quel che è necessario ora non è un piano di emergenza, bensì “e un piano di emergenza, ma un piano straordinario che compensi l’arretramento che arriverà”.
E' necessario quindi un piano antirecessione per non aspettare “di accorgerci tra un mese che le prenotazioni turistiche sono crollate o gli ordini dell’export flettono”. Quindi l’imperativo categorico deve essere: “Evitare conflitti fra istituzioni”.
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