BARI - “La chiusura dei centri diurni socio educativi e riabilitativi per persone disabili e anziani non autosufficienti nei giorni 27 - 28 -29 febbraio disposta da diversi sindaci della provincia di Taranto dopo il primo caso di Coronavirus, se prorogata, rischia di avere pesanti ricadute sugli Enti gestori che operano in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario, i Comuni, gli Ambiti territoriali e con il pagamento dei Buoni Servizio. Condividiamo l’appello delle sigle sindacali per un intervento della Regione a garanzia di chi lavora in queste strutture e laddove i comuni dovessero ordinare la prosecuzione della chiusura, scriveremo ad Emiliano e al direttore del dipartimento Salute Montanaro chiedendo di porre in essere le azioni necessarie a tutela dei lavoratori e degli enti gestori, anche con una deroga alla disciplina dei buoni di servizio”. Lo dichiara il consigliere regionale del M5S Marco Galante.
“Si potrebbe valutare ad esempio - continua Galante - il pagamento dei buoni servizio nei giorni di chiusura o permetterne l'utilizzo anche nei giorni non previsti dalla piattaforma. Ieri in audizione Emiliano ha promesso che a breve darà risposte sugli interventi previsti per evitare il collasso del sistema economico dovuto a questa emergenza. Chiediamo, se dovesse proseguire la chiusura dei centri diurni, di avviare al più presto un tavolo di confronto tra l’assessorato al Welfare e le organizzazioni sindacali che si occupano del terzo settore per capire come affrontare la situazione per garantire la sicurezza di utenti e operatori e la tutela dei livelli occupazionali”.
“Si potrebbe valutare ad esempio - continua Galante - il pagamento dei buoni servizio nei giorni di chiusura o permetterne l'utilizzo anche nei giorni non previsti dalla piattaforma. Ieri in audizione Emiliano ha promesso che a breve darà risposte sugli interventi previsti per evitare il collasso del sistema economico dovuto a questa emergenza. Chiediamo, se dovesse proseguire la chiusura dei centri diurni, di avviare al più presto un tavolo di confronto tra l’assessorato al Welfare e le organizzazioni sindacali che si occupano del terzo settore per capire come affrontare la situazione per garantire la sicurezza di utenti e operatori e la tutela dei livelli occupazionali”.