BARI - “Bravo Antonio Decaro. Il Piano casa sarà usato dal Comune di Bari per riqualificare i ruderi del lungomare, anche utilizzando la norma del Piano paesaggistico che regola le attività sui territori costieri. E pensare che c’è chi lo ostacola come strumento di risparmio suolo, tutela ambientale, riqualificazione urbana e sviluppo economico, e chi vorrebbe addirittura abrogare una mia recente norma che punta a valorizzare sul piano urbanistico l’art. 45 del PPTR”.
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale Bilancio, commentando la delibera sulle modalità di utilizzo del Piano casa approvata ieri dal Consiglio comunale di Bari.
“La delibera del Consiglio comunale di Bari dovrebbe essere imitata dalla maggior parte dei comuni pugliesi, e in particolare da quelli costieri – aggiunge Amati –. È una decisione che valorizza con giudizio tutto il potenziale della disciplina del Piano casa, adattandolo alle migliori esigenze di riqualificazione e riduzione del consumo di suolo, riduce al massimo la discrezionalità politico-amministrativa e i relativi rischi di corruzione. Viene introdotta, inoltre, la possibilità di recuperare i ruderi della fascia costiera, in particolare il lungomare, recependo il valore urbanistico della disposizione dell’art. 45 del Piano paesaggistico; cioè – conclude – una norma a cui i comuni avrebbero già dovuto adeguarsi e che di recente è stata resa oggetto di polemiche disinformate o dettate da strumentalizzazione politica”.
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale Bilancio, commentando la delibera sulle modalità di utilizzo del Piano casa approvata ieri dal Consiglio comunale di Bari.
“La delibera del Consiglio comunale di Bari dovrebbe essere imitata dalla maggior parte dei comuni pugliesi, e in particolare da quelli costieri – aggiunge Amati –. È una decisione che valorizza con giudizio tutto il potenziale della disciplina del Piano casa, adattandolo alle migliori esigenze di riqualificazione e riduzione del consumo di suolo, riduce al massimo la discrezionalità politico-amministrativa e i relativi rischi di corruzione. Viene introdotta, inoltre, la possibilità di recuperare i ruderi della fascia costiera, in particolare il lungomare, recependo il valore urbanistico della disposizione dell’art. 45 del Piano paesaggistico; cioè – conclude – una norma a cui i comuni avrebbero già dovuto adeguarsi e che di recente è stata resa oggetto di polemiche disinformate o dettate da strumentalizzazione politica”.