MILANO - Lo scrittore e avvocato romano Andrea Lutri presenta “Poesie”, una raccolta in versi in cui si dipinge con pennellate dai colori accesi e vibranti un intimo ritratto della natura umana. L’autore guarda all’amore con eguale dose di disincanto ed esaltazione, e non dimentica di osservare la caducità dell’esistenza e di celebrare, seppur con malinconia, il tramonto e la notte della vita umana. Una raccolta poetica semplice e diretta, così come lo è il titolo dell’opera.
Poesie di Andrea Lutri è una raccolta in versi che parla d’amore e di perdita, di vita e di morte, e di tutto ciò che c’è nel mezzo. A volte l’autore si mostra creatura indifesa di fronte all’amore romantico, per poi trasformarsi in un acuto osservatore della sua fine, che analizza con logica e pragmatismo. Lutri narra di amori incandescenti, e alla donna amata dice: “tu non sei il paradiso, sei l’inferno che brucia di passione”; in altri versi espone invece la lucida consapevolezza della non eternità del rapporto amoroso, della pericolosità di un gioco serio dove “il croupier è un baro”. Il tema dell’amore apre la raccolta e mostra la parte in luce di un’opera che non ha timore di svelare anche il lato oscuro dell’esistenza, quello fatto di sofferenza, di vecchiaia e di morte. E se in apertura c’è la vita, la giovinezza e la passione, scorrendo le pagine si scoprono odi alla notte e alla morte, e riflessioni sulla difficoltà del vivere, sugli affanni di un uomo che non riposa mai: “siamo nati per faticare di giorno e pensare di notte. Le menti illuminate si destano sveglie”. Una dissezione dei sentimenti è Poesie, i cui versi sono radicati profondamente nella realtà e nel vivere quotidiano: versi che a volte sono impalpabili e sfuggenti, mentre in altre occasioni sono racconti vividi e concreti; liriche commoventi e introspettive si alternano a poesie in romanesco, dirette e viscerali. Andrea Lutri narra con delicatezza della dignità e insieme della paura con le quali si osserva lo scorrere degli anni sotto i nostri occhi, impreparati alla fine che inevitabilmente arriva per tutti, sempre stupiti di fronte all’incombenza della notte: “troppe volte ho lasciato che il tempo corresse via portando con sé brandelli della mia vita”. La dolcezza della gioventù e la spietatezza della vecchiaia, due fasi fondamentali della vita umana che l’autore sembra paragonare alla guerra, con il suo carico di coraggio e di perdite, di resilienza e di sconfitte, in cui a volte non si riesce a distinguere i vincitori dai vinti.
TRAMA. Una raccolta di poesie che hanno come filo conduttore tutte le fasi della vita dell’uomo; i versi di Andrea Lutri ne scandagliano ogni momento: la nascita, la crescita, l’amore, la sofferenza e, infine, la morte.
Andrea Lutri è nato a Roma nel 1975. È un avvocato, Presidente dell’Associazione APL (Avvocati Per il Lavoro) e coordinatore editoriale della rivista telematica «Giustizia del Lavoro a Roma e nel Lazio». È coautore del libro “Il Jobs act. Tutte le novità del Governo Renzi in materia di lavoro” (La Tribuna, 2015). Nel 2019 pubblica per la casa editrice Controluna l’opera “Poesie
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