BARI - Scegliamo da sempre la piazza perché non abbiamo paura e perché sappiamo che il nostro ruolo, fino a quando la campagna d’odio e violenza verbale non sarà interrotta, sarà quello di supportare le comunità che hanno il diritto di scegliere programmi e proposte politiche di là degli slogan che fomentano inutili e dannose divisioni.
Per questo domani, alle 20, saremo in piazza Plebiscito, a Squinzano, per mostrare i volti di una comunità che ha scelto di ribellarsi alle strumentalizzazioni. Arriveremo sventolando ramoscelli d’ulivo. Perché siamo terra di accoglienza per diritto di nascita, siamo terra di emigrazione, ci troviamo al centro di un Mediterraneo che urla vendetta, e per noi la diversità è ricchezza, valore aggiunto. Le porte del Sud sono e resteranno aperte a tutti, anche a Salvini, che ci ha chiamato “colerosi, terremotati”. Sia il benvenuto ma sappia bene che a nessuno sarà mai concesso di venire a casa nostra facendosi propaganda sul nostro dolore e sul nostro sangue.
Abbiamo annullato l’iniziativa di Lecce per essere accanto alla comunità squinzanese, anticorpi all’interno di un tessuto sociale che vive già l’emergenza di un’economica asfittica e le preoccupazioni di un indice demografico in costante calo. Ma Squinzano è l’emblema di qualsiasi comune del Sud, stretto nella morsa di un futuro ancora non esigibile e un presente che ipoteca ogni aspettativa dai 30 anni in giù.
In questo scenario la Lega cambia registro, dimentica 25 anni di insulti. Per fortuna, però, all’ombra degli ulivi e tra la brezza dello Jonio e dell’Adriatico, la memoria si conserva decisamente meglio, e noi non abbiamo dimenticato.
Squinzano diventa così, la piazza di Puglia. Nel centro del paese arriveranno rappresentanze delle sardine provenienti da Napoli, Taranto, BAT, Brindisi, Foggia e Bari, nonché una rappresentanza di sardine lucane. Insieme alla Sardina gigante, Tina, partita la scorsa settimana dal Veneto per una staffetta in giro per l’Italia, arriverà Mattia Santori.
Non chiamatela iniziativa contro. Non sarà questo. Definitela, piuttosto, una manifestazione a favore dei diritti. Non avremo la forma di un cordone oppositivo ma di una fioritura propositiva e informativa. Tratteremo diversi temi, come quello dell’accoglienza, della lotta alle mafie, dello spopolamento del Sud, dei divari territoriali, della sanità e dell’autonomia differenziata. Vogliamo essere sardine che respirano, a pieni polmoni, quello che offre l’Italia migliore. La stessa Italia che ha attraversato Tina, la sardina itinerante, che dalle mani bagnate dei pescatori di Taranto raccoglierà la prima rete di proposte.
Il viaggio si concluderà tra la luce delle persone di Squinzano, in una festa di piazza che farà brillare gli occhi della gente del Sud, rendendo contemporaneamente omaggio alla nostra amata terra.
Aprirà le danze la Bandadriatica, in versione allargata, accompagnata dalla partecipazione di numerosi musicisti salentini. Così in una nota le Sardine pugliesi.
Per questo domani, alle 20, saremo in piazza Plebiscito, a Squinzano, per mostrare i volti di una comunità che ha scelto di ribellarsi alle strumentalizzazioni. Arriveremo sventolando ramoscelli d’ulivo. Perché siamo terra di accoglienza per diritto di nascita, siamo terra di emigrazione, ci troviamo al centro di un Mediterraneo che urla vendetta, e per noi la diversità è ricchezza, valore aggiunto. Le porte del Sud sono e resteranno aperte a tutti, anche a Salvini, che ci ha chiamato “colerosi, terremotati”. Sia il benvenuto ma sappia bene che a nessuno sarà mai concesso di venire a casa nostra facendosi propaganda sul nostro dolore e sul nostro sangue.
Abbiamo annullato l’iniziativa di Lecce per essere accanto alla comunità squinzanese, anticorpi all’interno di un tessuto sociale che vive già l’emergenza di un’economica asfittica e le preoccupazioni di un indice demografico in costante calo. Ma Squinzano è l’emblema di qualsiasi comune del Sud, stretto nella morsa di un futuro ancora non esigibile e un presente che ipoteca ogni aspettativa dai 30 anni in giù.
In questo scenario la Lega cambia registro, dimentica 25 anni di insulti. Per fortuna, però, all’ombra degli ulivi e tra la brezza dello Jonio e dell’Adriatico, la memoria si conserva decisamente meglio, e noi non abbiamo dimenticato.
Squinzano diventa così, la piazza di Puglia. Nel centro del paese arriveranno rappresentanze delle sardine provenienti da Napoli, Taranto, BAT, Brindisi, Foggia e Bari, nonché una rappresentanza di sardine lucane. Insieme alla Sardina gigante, Tina, partita la scorsa settimana dal Veneto per una staffetta in giro per l’Italia, arriverà Mattia Santori.
Non chiamatela iniziativa contro. Non sarà questo. Definitela, piuttosto, una manifestazione a favore dei diritti. Non avremo la forma di un cordone oppositivo ma di una fioritura propositiva e informativa. Tratteremo diversi temi, come quello dell’accoglienza, della lotta alle mafie, dello spopolamento del Sud, dei divari territoriali, della sanità e dell’autonomia differenziata. Vogliamo essere sardine che respirano, a pieni polmoni, quello che offre l’Italia migliore. La stessa Italia che ha attraversato Tina, la sardina itinerante, che dalle mani bagnate dei pescatori di Taranto raccoglierà la prima rete di proposte.
Il viaggio si concluderà tra la luce delle persone di Squinzano, in una festa di piazza che farà brillare gli occhi della gente del Sud, rendendo contemporaneamente omaggio alla nostra amata terra.
Aprirà le danze la Bandadriatica, in versione allargata, accompagnata dalla partecipazione di numerosi musicisti salentini. Così in una nota le Sardine pugliesi.