BARI - Anche nell’anno appena trascorso gli sfratti per morosità incolpevole in Puglia, cioè quelli relativi alle famiglie che a causa di difficoltà economiche risultano morose con i canoni di locazione, sono aumentati del 6,7% rispetto al 2018. Questo dato negativo è da attribuire alla mancata programmazione di una politica abitativa pubblica da parte del Governo centrale, ma anche dalle insufficienti misure pubbliche regionali e comunali idonee a rispondere a una domanda crescente di alloggi a basso canone di locazione.
“Eppure in Puglia risultano sfitti oltre 18mila alloggi nel settore privato mentre crescono le domande inoltrate ai Comuni per un alloggio pubblico pari ad oltre 36mila unità – spiega Paolo Cicerone, Segretario generale del Sicet Cisl Puglia –. Senza contare le migliaia di famiglie che vivono nei container e in alloggi malsani come dimostrato dalle notizie che arrivano da varie parti del territorio regionale pugliese quali Foggia e Taranto. Nella stessa Città metropolitana di Bari, che in questi giorni ha approvato una graduatoria di assegnazione di alloggio pubblico per 1300 famiglie, ne sono disponibili appena 200. Così come appare necessario un vasto programma di recupero e riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico data la vetustà degli alloggi gestiti dagli Enti di emanazione regionale. Tutto ciò – conclude Cicerone – potrà avvenire solo con una programmazione di interventi da parte dello Stato, Regione e Comuni pugliesi”.
“Eppure in Puglia risultano sfitti oltre 18mila alloggi nel settore privato mentre crescono le domande inoltrate ai Comuni per un alloggio pubblico pari ad oltre 36mila unità – spiega Paolo Cicerone, Segretario generale del Sicet Cisl Puglia –. Senza contare le migliaia di famiglie che vivono nei container e in alloggi malsani come dimostrato dalle notizie che arrivano da varie parti del territorio regionale pugliese quali Foggia e Taranto. Nella stessa Città metropolitana di Bari, che in questi giorni ha approvato una graduatoria di assegnazione di alloggio pubblico per 1300 famiglie, ne sono disponibili appena 200. Così come appare necessario un vasto programma di recupero e riqualificazione del patrimonio abitativo pubblico data la vetustà degli alloggi gestiti dagli Enti di emanazione regionale. Tutto ciò – conclude Cicerone – potrà avvenire solo con una programmazione di interventi da parte dello Stato, Regione e Comuni pugliesi”.