SQUINZANO (LE) - Molti cittadini di Squinzano ci hanno contattato in queste ultime ore. Temono che la loro cittadina, le vicende di una agricoltura in ginocchio e di una comunità pressata tra la disoccupazione giovanile e un disavanzo storico, siano la clava che il segretario Salvini utilizzerà per avviare la sua campagna elettorale in Puglia, nel segno della rabbia, dell'isolamento e della frustrazione. Così in una nota le Sardine pugliesi.
Avevamo detto - prosegue la nota - che non avremmo inseguito Salvini nel suo peregrinare, ma se una comunità chiede aiuto il dovere delle Sardine è quello di accorrere come fa un banco in mezzo al mare, di fronte ad un pericolo imminente. Per questa ragione la festa delle Radici, del dialogo e della democrazia trasloca e si trasferisce da Lecce a Squinzano (mercoledì 19 febbraio ore 20 in Piazza Plebiscito) per costruire corpo a corpo, come nello stile delle Sardine, quel rapporto tra le persone che è l'unica leva possibile contro populismi, la strumentalizzazione politica e il ristagno della ragione.
Due Italie a confronto, mercoledì 19 a Squinzano: quella sovranista che ha reso la paura e le provocazioni infrastrutture verbali violente al servizio del consenso elettorale e quella che torna nelle piazze con un libro e principi costituzionali da rendere esigibili per tutti.
Accoglieremo Salvini con un ramoscello d'ulivo perché qui a Sud noi siamo terra di pace e di accoglienza, perché qui a Sud l'odio non lo conosciamo e non vogliamo conoscerlo ma abbiamo orgoglio e memoria e non consentiremo a nessuno di speculare sul nostro dolore.
La Puglia si difende da sola e si farà voce in piazza per tracciare le priorità e rilanciare sulle visioni. Ci saranno tutte le Sardine pugliesi che hanno contribuito in queste settimane a costruire l'architrave di proposte da presentare al Presidente del Consiglio e che a Roma hanno incontrato il Ministro Provenzano e il Ministro Boccia portando la voce della Puglia. Con loro anche la staffetta di Sardine che da Roma a Napoli, passando per Taranto, arriveranno a Lecce con i simboli e le priorità di un'Italia che guarda al Sud finalmente con occhi diversi e diversa attenzione. Da Roma al Salento con le criticità che a Sud si chiamano lavoro, infrastrutture, infiltrazioni mafiose, scarsa spesa dei fondi strutturali, salute, divari territoriali in istruzione, spopolamento e agricoltura, conclude la nota delle Sardine.
Avevamo detto - prosegue la nota - che non avremmo inseguito Salvini nel suo peregrinare, ma se una comunità chiede aiuto il dovere delle Sardine è quello di accorrere come fa un banco in mezzo al mare, di fronte ad un pericolo imminente. Per questa ragione la festa delle Radici, del dialogo e della democrazia trasloca e si trasferisce da Lecce a Squinzano (mercoledì 19 febbraio ore 20 in Piazza Plebiscito) per costruire corpo a corpo, come nello stile delle Sardine, quel rapporto tra le persone che è l'unica leva possibile contro populismi, la strumentalizzazione politica e il ristagno della ragione.
Due Italie a confronto, mercoledì 19 a Squinzano: quella sovranista che ha reso la paura e le provocazioni infrastrutture verbali violente al servizio del consenso elettorale e quella che torna nelle piazze con un libro e principi costituzionali da rendere esigibili per tutti.
Accoglieremo Salvini con un ramoscello d'ulivo perché qui a Sud noi siamo terra di pace e di accoglienza, perché qui a Sud l'odio non lo conosciamo e non vogliamo conoscerlo ma abbiamo orgoglio e memoria e non consentiremo a nessuno di speculare sul nostro dolore.
La Puglia si difende da sola e si farà voce in piazza per tracciare le priorità e rilanciare sulle visioni. Ci saranno tutte le Sardine pugliesi che hanno contribuito in queste settimane a costruire l'architrave di proposte da presentare al Presidente del Consiglio e che a Roma hanno incontrato il Ministro Provenzano e il Ministro Boccia portando la voce della Puglia. Con loro anche la staffetta di Sardine che da Roma a Napoli, passando per Taranto, arriveranno a Lecce con i simboli e le priorità di un'Italia che guarda al Sud finalmente con occhi diversi e diversa attenzione. Da Roma al Salento con le criticità che a Sud si chiamano lavoro, infrastrutture, infiltrazioni mafiose, scarsa spesa dei fondi strutturali, salute, divari territoriali in istruzione, spopolamento e agricoltura, conclude la nota delle Sardine.