Truffe online: occhio alle mail con allegati 'pericolosi', anche gli hacker 'puntano' sul coronavirus

ROMA - Il rischio che hacker e truffatori telematici si insinuino nei nostri dispositivi, come andiamo ripetendo noi dello “Sportello dei Diritti”, è ormai all’ordine del giorno. Dopo le “fake news” che soffiano sul fuoco della psicosi e il “bagarinaggio” delle mascherine, rivendute a prezzo maggiorato, è accaduto a Roma negli ultimi giorni, dove qualcuno è arrivato a proporle a 10 euro al pezzo, la paura del coronavirus è diventata l’ispirazione anche per i malintenzionati del web. Non passa istante, infatti, che sul territorio nazionale non si senta qualcuno che abbia ricevuto sulla propria mail o sul proprio dispositivo quale smartphone, tablet o pc, un messaggio che inviti a mettere mano su documenti informativi sull’epidemia, dai suggerimenti per proteggersi alle procedure di rilevamento del virus. Lo riporta il blog ufficiale di Kaspersky, azienda specializzata nella sicurezza informatica e produttore di software antivirus che informa che sono stati rilevati file dannosi mascherati.

In realtà, i file in questione erano “vettori” diverse minacce (fra i quali trojan e worm), capaci di modificare, copiare e distruggere i dati presenti sui computer, interferendo inoltre con il funzionamento di questi ultimi. «Finora abbiamo osservato solo 10 file unici ma, come spesso succede con argomenti di interesse generale, prevediamo che questa tendenza possa crescere. Tenuto conto che si tratta di un tema che sta generando grande preoccupazione tra le persone di tutto il mondo, siamo certi che rileveremo sempre più malware che si nascondono dietro a documenti falsi sulla diffusione del coronavirus», ha spiegato l’analista Anton Ivanov. Nelle proprie raccomandazioni, Kaspersky raccomanda di evitare i link sospetti che promettono di offrire contenuti esclusivi, informandosi solo attraverso fonti legittime, e controllare sempre l’estensione dei file di documenti e video allegati (che non devono essere in formato .exe o .lnk).

È questo il testo del post pubblicato che, per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ci ricorda che il modo migliore per difendersi è quello di prestare sempre attenzione ad ogni messaggio che ci giunge, leggendolo attentamente e cestinarlo subito dopo, una volta verificato il contenuto truffaldino. È sufficiente, quindi, non cliccare sui link cui solitamente conducono, non rispondere alle richieste di dati personali o bancari o aprire gli allegati che spesso sono contenuti, per evitare qualsiasi tipo di conseguenza pregiudizievole. Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.
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