«Questa tremenda crisi sta fiaccando le nostre imprese e l'intero comparto alberghiero è vicino ormai alla chiusura totale – dichiara Francesco Caizzi, presidente della Federalberghi Puglia – La Regione Puglia non ha risposto al nostro grido d’aiuto per le oltre 1.000 imprese alberghiere costrette, a causa dell’onda lunga delle cancellazioni e dei no show, a ridurre e licenziare il personale e, in casi sempre più numerosi, a chiudere i battenti. L'assessore Capone, con una manovra e una comunicazione che odorano tanto di propaganda elettorale, ha spacciato per interventi a sostegno del turismo alcuni provvedimenti che interessano, di fatto, solo la Cultura e vanno in soccorso di tutti coloro che hanno beneficiato dei soldi pubblici distribuiti dal suo stesso assessorato. E, per aggravare il danno aggiungendo la beffa, ci fa specie che la Capone si sia addirittura preoccupata dei furbetti dell'appartamentino, ossia degli abusivi della ricettività, regalando loro un altro anno di illegalità e incassi a nero.»
«La Federalberghi - aggiunge Caizzi - nell'unica riunione del 3 marzo scorso nella sede dell'assessorato al Turismo, ha riferito a chiare lettere le pressanti urgenze del comparto alberghiero: a) sostegno al reddito in qualunque forma per i lavoratori dipendenti, che comporta un costo contenuto per la Regione; b) erogazione alle aziende alberghiere dei finanziamenti già deliberati per il PIA Titolo II, a costo zero per l'ente. Dopo 20 giorni di violenta crisi perdurante, nulla è accaduto. Anzi, la protervia e la disonestà intellettuale del politico di turno ha abusato del suo modello comunicativo per divulgare solo propaganda elettorale. Un'azione gravissima, soprattutto in tempi di crisi violente ed emergenza nazionale. Sono stati definiti interventi urgenti solo alcuni pannicelli caldi che non stanno impedendo la chiusura delle aziende alberghiere e il licenziamento del personale. Molto poco, per non dire niente, rispetto alla drammatica prospettiva, ormai reale purtroppo, di assistere al crollo dell’intero sistema alberghiero, fulcro del turismo pugliese che nel 2019 ha impattato per 6,5 miliardi sui consumi finali, coinvolgendo, direttamente e indirettamente, nella filiera ben 135.000 addetti.»
«Gli imprenditori e le oltre mille aziende alberghiere pugliesi, che nella stragrande maggioranza non partecipa alla spartizione della torta dei fondi pubblici e che opera nel mercato e resta il core business del sistema turistico regionale, - ribadisce il leader degli albergatpori pugliesi - sono fragorosamente ignorati e rimandati a una semplice lettera di raccomandazione al Governo centrale. Eppure sono loro che da oltre un mese sono in trincea a combattere con le cancellazioni e i no show. Eppure sono loro che hanno a carico tutti i lavoratori dipendenti del settore, con regolare contratto di categoria e nella stragrande maggioranza a tempo indeterminato. Eppure sono moltissimi, tra di loro, che hanno chiuso i battenti e licenziato i dipendenti.»
«La crisi ha già colpito duramente tutti i segmenti del nostro comparto orami da 20 giorni. – spiega Caizzi – Il turismo nella sua globalità fino ad aprile è crollato del 100%, quello business e leisure di primavera naviga oltre il 60%, mentre la meeting industry ha chiuso i battenti per la sua migliore stagione e il luxury e il wedding registrano cancellazioni anche per l’estate per oltre il 50%. Le nostre aziende hanno bisogno immediatamente della garanzia dell'intervento del fondo integrazione salariale e della cassa integrazione in favore di tutte le aziende e tutti i dipendenti, in tutte le sue forme possibili di sostegno al reddito, con la concessione di indennizzi per le imprese e i lavoratori autonomi del turismo che abbiano subito una significativa riduzione dell’attività. Diventa urgente, inoltre, la sospensione e/o esenzione dei contributi previdenziali e del pagamento delle imposte dirette e indirette per un periodo coincidente col perdurare della crisi e, comunque, non inferiore a 12 mesi come già avvenuto per gli eventi sismici.»
CAPONE RASSICURA: "NON SARETE LASCIATI SOLI" - “L’emergenza Coronavirus è uno tsunami di proporzioni inaudite che ha coinvolto i cittadini italiani e pugliesi, e oramai di tutto il mondo. La situazione è grave dal punto di vista sanitario ed anche dal punto di vista delle ricadute negative sul piano economico, ma siamo tutti in prima linea per affrontare insieme la situazione. Così in una nota l'assessora Loredana Capone.
“Già dal 28 febbraio con il Presidente Emiliano - prosegue Capone - abbiamo chiesto al Ministro Franceschini l' estensione a tutti i territori della sospensione di Iva, Irpef, Imu, Tasi, di rate e mutui, del versamento dei contributi previdenziali, l' accesso, per le imprese, a partire da quelle del turismo più danneggiate, agli ammortizzatori sociali ordinari e/o in deroga. Stiamo negoziando con il governo le misure relative al blocco e/o rinvio delle procedure esecutive per recupero crediti nei confronti delle imprese del settore; blocco degli sfratti relativi ai contratti di locazione dei luoghi dello spettacolo; accesso facilitato al Fondo di garanzia delle PMI per sostenere l' accesso al credito delle imprese del settore, prevedendo un corrispondente incremento delle risorse a disposizione; istituzione di un Fondo di garanzia c/o la Cassa Depositi e Prestiti per sostenere le imprese del settore che continuano ad operare, pur nelle restrizioni imposte dall' emergenza sanitaria, anche attraverso la possibilità di cedere i crediti di imposta vantati nei confronti dello Stato in favore dei soggetti bancari, assicurativi e degli intermediari finanziari; definizione in norma delle limitazioni per la diffusione del Covid-19 come causa di forza maggiore per gli inadempimenti contrattuali degli operatori economici; interventi di indennizzo e contributi a fondo perduto alle imprese e ai lavoratori autonomi che abbiano subito danni rilevanti diretti, in termini di mancati incassi da disdetta delle prenotazioni e/o ex tra -costi derivanti dalla ri-calendarizzazione degli eventi; utilizzo dei fondi e delle risorse comunitarie per immettere liquidità nel settore, prevedendo lo snellimento delle attuali procedure ai fini di un rapido impiego delle risorse disponibili, anche attraverso una rimodulazione degli interventi già programmati e la eventuale possibilità di posticipare la rendicontazione dei fondi strutturali della programmazione 2014-2020; assegnazione alle Regioni di quote ulteriori del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 nella disponibilità dei Ministeri e non ancora assegnate agli Enti territoriali, ovvero attivazione sin da subito del FSC 2021-2027. )
E siamo adesso in attesa della risposta del Governo che si attende per venerdì. Ma stiamo lavorando per il turismo anche a livello regionale. Il 3 marzo abbiamo tenuto con tutte le categorie del sistema economico un tavolo di crisi propedeutico alle decisioni che deve assumere il Governo. Ma non ci fermiamo qui. La delibera di Giunta di ieri per il settore culturale é solo un primo step; stiamo verificando la possibilità di accelerare le liquidazioni alle imprese turistiche che hanno ricevuto incentivi regionali e di istituire con lo Sviluppo Economico un pacchetto di aiuti per le imprese turistiche che agevolino la disponibilità di liquidità, anche con la richiesta di deroghe all’Europa sull’uso dei fondi comunitari.
Nel frattempo abbiamo convocato già un paio di giorni fa per domani 12 marzo una conferenza via Skype con tutti i rappresentanti di categoria del turismo per raccogliere ulteriori proposte di cui la Regione Puglia possa farsi carico.
Voglio rassicurare le imprese turistiche pugliesi che non saranno lasciate sole. E che la Regione metterà in atto tutte le misure possibili. E’ questo il momento di essere determinati e univoci perché c’è la possibilità di intervenire affinché le misure del Governo siano estese alla Puglia e al sud e a tutta la filiera del turismo.
“Un rilievo in particolare va fatto sul Cis, Codice identificativo di struttura. A scanso di eventuali equivoci, chiarisco che la delibera assunta ieri dalla giunta regionale lascia in piedi e vigente tutta la piattaforma. Non blocca le iscrizioni al Registro regionale delle strutture ricettive non alberghiere, introdotto al fine di mappare l’offerta, nè le piattaforme gestionali e nemmeno l’attività degli uffici regionali preposti. Si tratta solo di una proroga del termine relativo all’obbligo di pubblicazione sui siti, in quanto a causa dell’emergenza coronavirus si é dovuta interrompere la doverosa informazione sugli aspetti gestionali ai privati e ai comuni, attività che pure avevamo cominciato a porre in essere nelle città di Andria e Trani.
Il momento è davvero terribile; tuttavia proprio in questi momenti, bisogna restare uniti per combattere insieme la battaglia”, conclude Capone.
Tags
Turismo