BARI - I consiglieri del M5S hanno inviato una lettera a tutti gli Spesal provinciali per chiedere azioni informative e misure a tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.
“I datori di lavoro - continuano i pentastellati - hanno l’obbligo di garantire la sicurezza dei dipendenti. Per questo chiediamo allo Spesal di porre in essere ogni azione necessaria, anche a livello informativo, per fare in modo che in tutti i settori produttivi e nelle aziende pugliesi siano attuate misure preventive di sicurezza e di igiene. Ad esempio verificare che le aziende si dotino di erogatori di detergenti antibatterici a base di alcol e che siano facilmente accessibili e raccomandino lavaggi frequenti diffondendo opuscoli informativi o affiggendo cartelli che illustrino i comportamenti da tenere per garantire una corretta igiene; che venga intensificata la pulizia delle superfici; che i lavoratori rispettino ogni ulteriore misura di prevenzione dettata dal datore di lavoro, come la dotazione di mascherine antivirali per cui è essenziale un’adeguata informazione circa le modalità di impiego, poiché un utilizzo errato rende del tutto inutile l’adozione dello strumento. Alcuni operai ci hanno segnalato il mancato rispetto della distanza di un metro tra i lavoratori addetti alle catene di montaggio o nei mezzi di trasporto usati per andare nelle campagne, dove si ritrovano ammassati. Situazioni intollerabili. Lo ripetiamo ancora una volta: serve il buonsenso da parte di tutti e il rispetto delle norme previste. La sicurezza deve venire prima del profitto”.
Una nota è stata inviata anche al dipartimento salute regionale per chiedere disposizioni chiare per garantire la sicurezza degli operatori sanitari che effettuano prestazioni a domicilio e di quelli che lavorano nelle strutture private convenzionate che, a differenza del settore pubblico, stanno proseguendo regolarmente le attività chirurgiche, ambulatoriali e diagnostiche.
“Con la sospensione fino al 31 marzo nelle strutture pubbliche di visite ambulatoriali, esami, Day service e diagnostica - spiegano i pentastellati - disposta dalla Regione nell’ambito delle misure di prevenzione per la gestione del Coronavirus, sono aumentate le richieste di prestazioni per le strutture convenzionate. Proseguono regolarmente anche le attività di terapia domiciliare e quelle dei centri diurni, inclusi quelli che ospitano solo minorenni. Per garantire la sicurezza di questi lavoratori e dei pazienti abbiamo chiesto al Dipartimento di dettare specifiche misure in modo da limitare le attività aggregative dove risulterebbe difficile il rispetto delle basilari regole di condotta per prevenire potenziali situazioni favorevoli al contagio”.
“I datori di lavoro - continuano i pentastellati - hanno l’obbligo di garantire la sicurezza dei dipendenti. Per questo chiediamo allo Spesal di porre in essere ogni azione necessaria, anche a livello informativo, per fare in modo che in tutti i settori produttivi e nelle aziende pugliesi siano attuate misure preventive di sicurezza e di igiene. Ad esempio verificare che le aziende si dotino di erogatori di detergenti antibatterici a base di alcol e che siano facilmente accessibili e raccomandino lavaggi frequenti diffondendo opuscoli informativi o affiggendo cartelli che illustrino i comportamenti da tenere per garantire una corretta igiene; che venga intensificata la pulizia delle superfici; che i lavoratori rispettino ogni ulteriore misura di prevenzione dettata dal datore di lavoro, come la dotazione di mascherine antivirali per cui è essenziale un’adeguata informazione circa le modalità di impiego, poiché un utilizzo errato rende del tutto inutile l’adozione dello strumento. Alcuni operai ci hanno segnalato il mancato rispetto della distanza di un metro tra i lavoratori addetti alle catene di montaggio o nei mezzi di trasporto usati per andare nelle campagne, dove si ritrovano ammassati. Situazioni intollerabili. Lo ripetiamo ancora una volta: serve il buonsenso da parte di tutti e il rispetto delle norme previste. La sicurezza deve venire prima del profitto”.
Una nota è stata inviata anche al dipartimento salute regionale per chiedere disposizioni chiare per garantire la sicurezza degli operatori sanitari che effettuano prestazioni a domicilio e di quelli che lavorano nelle strutture private convenzionate che, a differenza del settore pubblico, stanno proseguendo regolarmente le attività chirurgiche, ambulatoriali e diagnostiche.
“Con la sospensione fino al 31 marzo nelle strutture pubbliche di visite ambulatoriali, esami, Day service e diagnostica - spiegano i pentastellati - disposta dalla Regione nell’ambito delle misure di prevenzione per la gestione del Coronavirus, sono aumentate le richieste di prestazioni per le strutture convenzionate. Proseguono regolarmente anche le attività di terapia domiciliare e quelle dei centri diurni, inclusi quelli che ospitano solo minorenni. Per garantire la sicurezza di questi lavoratori e dei pazienti abbiamo chiesto al Dipartimento di dettare specifiche misure in modo da limitare le attività aggregative dove risulterebbe difficile il rispetto delle basilari regole di condotta per prevenire potenziali situazioni favorevoli al contagio”.
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