BARI - “Predisporre corridori umanitari e quote di ricollocamento tra gli Stati membri per i migranti che tentano di entrare in Grecia dalla Turchia”. E’ quanto chiede l’eurodeputata del Movimento 5 stelle, Rosa D’Amato, in una interrogazione alla Commissione europea. “Quanto sta avvenendo al confine tra la Grecia e la Turchia è uno schiaffo ai valori europei e ai diritti umani – spiega la parlamentare - Uomini, donne e bambini migranti, molti dei quali potenziali rifugiati dal momento che fuggono dalla guerra in Siria, si ritrovano tra due fuochi: da un lato, il regime autoritario di Erdogan, che li usa come arma di ricatto; dall’altro, il governo greco, che in barba alle norme internazionali, li respinge con la forza e ha sospeso le richieste d’asilo. E l’Unione europea che fa? Avvalla tutto questo, continuando a finanziare la Turchia e chiedendo alla Grecia di fare da ‘scudo’ ai disperati. Dimenticando inoltre i circa 40mila migranti che affollano da tempo i campi nelle isole greche, in condizioni disumane”.
“Il Lussemburgo – prosegue - aveva fatto una proposta di buon senso: tutti i Paesi Ue si facciano carico almeno dei minori che arrivano in Grecia, con una ripartizione equa. Ma i governi di Austria e Ungheria, tra gli altri, si sono opposti. Un vergogna. Dalla crisi del 2015 a oggi l’Ue ha perso 5 anni per avere una politica migratoria in linea con i Trattati, ossia con il principio di solidarietà ed equa ripartizione della responsabilità tra gli Stati membri. E’ la riforma del regolamento di Dublino che chiediamo da tempo e che oggi è quantomai necessaria. Qui non è in gioco la nostra sicurezza, ma la basilare umanità. Chi oggi dice no alla solidarietà verso i migranti in Grecia, domani farà lo stesso nei confronti dell’Italia, ricordiamocelo”.
“Il Lussemburgo – prosegue - aveva fatto una proposta di buon senso: tutti i Paesi Ue si facciano carico almeno dei minori che arrivano in Grecia, con una ripartizione equa. Ma i governi di Austria e Ungheria, tra gli altri, si sono opposti. Un vergogna. Dalla crisi del 2015 a oggi l’Ue ha perso 5 anni per avere una politica migratoria in linea con i Trattati, ossia con il principio di solidarietà ed equa ripartizione della responsabilità tra gli Stati membri. E’ la riforma del regolamento di Dublino che chiediamo da tempo e che oggi è quantomai necessaria. Qui non è in gioco la nostra sicurezza, ma la basilare umanità. Chi oggi dice no alla solidarietà verso i migranti in Grecia, domani farà lo stesso nei confronti dell’Italia, ricordiamocelo”.
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