di VITTORIO POLITO - Mi capita tra le mani un bel testo di qualche tempo fa che tratta della storia, dell’arte e della spiritualità della reliquia di San Nicola presente a Rimini nella Chiesa di San Nicolò.
L’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” della Diocesi di Rimini ha dato alle stampe il bel volume di grande formato “San Nicola e la reliquia di Rimini”, curato da Andrea Donati e Natalino Valentini (Piergiorgio Pazzini Stampatore Editore), in relazione alla solennità del dono della sacra reliquia di San Nicola alla Chiesa Greco-Ortodossa di Dimitriade.
Da molti secoli la Diocesi di Rimini custodisce e venera nella Chiesa di San Nicolò, completamente distrutta dalla guerra e successivamente ricostruita, una sacra reliquia che la devozione dei fedeli e le autorità religiose hanno sempre attribuita a San Nicola di Myra. Si tratta dell’omero sinistro, giunto in maniera fortunosa a Rimini alla fine del dodicesimo secolo e mancante nelle spoglie conservate nella Basilica di Bari.
San Nicola, come è ampiamente noto, viene venerato come modello di carità e giustizia, difensore della retta dottrina contro ogni tentativo di divisione e di eresia. Inoltre, è tra i Santi più amati e venerati dalla Chiese ortodosse sia greche, russe e slave che da quella Cattolica latina e dalle Chiese orientali cattoliche. Questi, tra i motivi che fanno considerare San Nicola un Santo ecumenico. Giovanni Paolo II, nella sua storica visita nel 1984 a Bari, disse che il vescovo di Myra «risveglia in noi la nostalgia dell’unità che è forma dell’amore».
Il volume, che è frutto della appassionata tessitura di Natalino Valentini, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Rimini, oltre a documentare con cura la rilevanza della celebrazione ecumenica, si offre soprattutto come prezioso e innovativo strumento di ricognizione storica, iconografica, teologica, liturgica e spirituale sulla presenza di San Nicola di Myra a Rimini e nell’area centro-adriatica, privilegiando il confronto e il dialogo con la tradizione ortodossa greca, slava e russa, in particolare.
Sua Eminenza il Cardinale Walter Kasper, che firma la prefazione, auspica che: «Il dono della reliquia di San Nicola e le relazioni stabilite tra le due chiese, cattolica e ortodossa, siano lievito di più intense collaborazioni fra cattolici e ortodossi e che San Nicola, venerato insieme interceda presso il Signore perché cattolici e ortodossi possano ritornare nella piena unità, a celebrare insieme l’Eucaristia, l’unico sacrificio di Cristo».
Non manca la presenza di padre Gerardo Cioffari, o.p., storico della Basilica di San Nicola di Bari, con il capitolo “San Nicola nel Passionario di Rimini”, che tratta della diffusione del culto di San Nicola in Emilia e Romagna.
Il testo riporta, tra l’altro, la “Ricognizione anatomica e studio antropometrico delle reliquie ossee di San Nicola di Bari” di Luigi Martino, già Direttore dell'Istituto di Anatomia Umana Normale dell'Università di Bari per 5 anni (tra il 1942 e il 1950), con encomio della Facoltà di Medicina).
Il volume, che è corredato da molte illustrazioni e foto dell’importante avvenimento, ha visto la partecipazione della Delegazione della Diocesi di Rimini, di quella Metropolita di Dimitriade e di quella Ortodossa d’Italia, riporta nei diversi capitoli storia, arte, tradizione liturgica, esperienza ecumenica, innologia e poesia, ricognizioni anatomiche e, in appendice, i decreti canonici sul dono della reliquia, l’atto della Cancelleria sulla ricognizione e l’elenco delle delegazioni ufficiali. Insomma un libro-documento che non può mancare nelle biblioteche degli studiosi nicolaiani e dei devoti del Santo ormai considerato di Bari.
L’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” della Diocesi di Rimini ha dato alle stampe il bel volume di grande formato “San Nicola e la reliquia di Rimini”, curato da Andrea Donati e Natalino Valentini (Piergiorgio Pazzini Stampatore Editore), in relazione alla solennità del dono della sacra reliquia di San Nicola alla Chiesa Greco-Ortodossa di Dimitriade.
Da molti secoli la Diocesi di Rimini custodisce e venera nella Chiesa di San Nicolò, completamente distrutta dalla guerra e successivamente ricostruita, una sacra reliquia che la devozione dei fedeli e le autorità religiose hanno sempre attribuita a San Nicola di Myra. Si tratta dell’omero sinistro, giunto in maniera fortunosa a Rimini alla fine del dodicesimo secolo e mancante nelle spoglie conservate nella Basilica di Bari.
San Nicola, come è ampiamente noto, viene venerato come modello di carità e giustizia, difensore della retta dottrina contro ogni tentativo di divisione e di eresia. Inoltre, è tra i Santi più amati e venerati dalla Chiese ortodosse sia greche, russe e slave che da quella Cattolica latina e dalle Chiese orientali cattoliche. Questi, tra i motivi che fanno considerare San Nicola un Santo ecumenico. Giovanni Paolo II, nella sua storica visita nel 1984 a Bari, disse che il vescovo di Myra «risveglia in noi la nostalgia dell’unità che è forma dell’amore».
Il volume, che è frutto della appassionata tessitura di Natalino Valentini, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Rimini, oltre a documentare con cura la rilevanza della celebrazione ecumenica, si offre soprattutto come prezioso e innovativo strumento di ricognizione storica, iconografica, teologica, liturgica e spirituale sulla presenza di San Nicola di Myra a Rimini e nell’area centro-adriatica, privilegiando il confronto e il dialogo con la tradizione ortodossa greca, slava e russa, in particolare.
Sua Eminenza il Cardinale Walter Kasper, che firma la prefazione, auspica che: «Il dono della reliquia di San Nicola e le relazioni stabilite tra le due chiese, cattolica e ortodossa, siano lievito di più intense collaborazioni fra cattolici e ortodossi e che San Nicola, venerato insieme interceda presso il Signore perché cattolici e ortodossi possano ritornare nella piena unità, a celebrare insieme l’Eucaristia, l’unico sacrificio di Cristo».
Non manca la presenza di padre Gerardo Cioffari, o.p., storico della Basilica di San Nicola di Bari, con il capitolo “San Nicola nel Passionario di Rimini”, che tratta della diffusione del culto di San Nicola in Emilia e Romagna.
Il testo riporta, tra l’altro, la “Ricognizione anatomica e studio antropometrico delle reliquie ossee di San Nicola di Bari” di Luigi Martino, già Direttore dell'Istituto di Anatomia Umana Normale dell'Università di Bari per 5 anni (tra il 1942 e il 1950), con encomio della Facoltà di Medicina).
Il volume, che è corredato da molte illustrazioni e foto dell’importante avvenimento, ha visto la partecipazione della Delegazione della Diocesi di Rimini, di quella Metropolita di Dimitriade e di quella Ortodossa d’Italia, riporta nei diversi capitoli storia, arte, tradizione liturgica, esperienza ecumenica, innologia e poesia, ricognizioni anatomiche e, in appendice, i decreti canonici sul dono della reliquia, l’atto della Cancelleria sulla ricognizione e l’elenco delle delegazioni ufficiali. Insomma un libro-documento che non può mancare nelle biblioteche degli studiosi nicolaiani e dei devoti del Santo ormai considerato di Bari.
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