BARI - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano comunica che le operazioni di riconversione di Asclepios a padiglione Covid sono terminate. Oltre al piano terra, dove sono stati realizzati un reparto di radiologia, un’area di osservazione intensiva e un complesso operatorio con terapia intensiva postoperatoria, i cinque piani dell’edificio interno al Policlinico di Bari sono stati attrezzati con posti letto e apparecchiature per la cura dei pazienti affetti da Covid19 e i primi 42 pazienti sono già stati ricoverati.
Nei primi tre piani si trova l’area critica destinata ai casi più gravi a conduzione clinica condivisa tra intensivisti e pneumologi: in totale ci sono 40 posti di Rianimazione e 80 di Terapia intensiva respiratoria. Il quarto e quinto piano, invece, sono destinati alle degenze di Malattie Infettive per complessivi 130 posti letto. Al piano terra inoltre, nei locali che fino a poco tempo fa ospitavano la banca, è presente il punto unico di distribuzione dei Dispositivi di protezione individuale necessari agli operatori sanitari per entrare in reparto: a inizio turno infermieri, medici, operatori devono passare dal centro di distribuzione e ritirare tute, occhiali, mascherine.
I percorsi di accesso al plesso Asclepios, inoltre, sono stati rivisitati in maniera da rendere sicuri gli ingressi di pazienti e operatori sanitari e, a tal fine, sono stati chiusi i varchi con cancellate in ferro. Il padiglione sarà vigilato h24.
“Abbiamo a disposizione 250 posti letto Covid distribuiti su cinque piani in un unico edificio con accesso diretto dal pronto soccorso – dichiara il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore – abbiamo organizzato un’area critica con un modello organizzativo che mette insieme competenze multidisciplinari e implementa un percorso assistenziale per intensità di cura che ci consente di assistere i malati a seconda delle esigenze e della gravità ottimizzando le risorse. Siamo riusciti ad attrezzare un ospedale Covid in tempi record e soprattutto senza mai interrompere l’assistenza e le cure ai pazienti già ricoverati”.
I lavori, infatti, sono andati avanti per circa una settimana procedendo piano per piano in maniera tale da rendere disponibili subito i primi posti letto. Al momento, infatti, sono presenti già pazienti in Rianimazione e a Malattie infettive.
Nei primi tre piani si trova l’area critica destinata ai casi più gravi a conduzione clinica condivisa tra intensivisti e pneumologi: in totale ci sono 40 posti di Rianimazione e 80 di Terapia intensiva respiratoria. Il quarto e quinto piano, invece, sono destinati alle degenze di Malattie Infettive per complessivi 130 posti letto. Al piano terra inoltre, nei locali che fino a poco tempo fa ospitavano la banca, è presente il punto unico di distribuzione dei Dispositivi di protezione individuale necessari agli operatori sanitari per entrare in reparto: a inizio turno infermieri, medici, operatori devono passare dal centro di distribuzione e ritirare tute, occhiali, mascherine.
I percorsi di accesso al plesso Asclepios, inoltre, sono stati rivisitati in maniera da rendere sicuri gli ingressi di pazienti e operatori sanitari e, a tal fine, sono stati chiusi i varchi con cancellate in ferro. Il padiglione sarà vigilato h24.
“Abbiamo a disposizione 250 posti letto Covid distribuiti su cinque piani in un unico edificio con accesso diretto dal pronto soccorso – dichiara il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore – abbiamo organizzato un’area critica con un modello organizzativo che mette insieme competenze multidisciplinari e implementa un percorso assistenziale per intensità di cura che ci consente di assistere i malati a seconda delle esigenze e della gravità ottimizzando le risorse. Siamo riusciti ad attrezzare un ospedale Covid in tempi record e soprattutto senza mai interrompere l’assistenza e le cure ai pazienti già ricoverati”.
I lavori, infatti, sono andati avanti per circa una settimana procedendo piano per piano in maniera tale da rendere disponibili subito i primi posti letto. Al momento, infatti, sono presenti già pazienti in Rianimazione e a Malattie infettive.
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