Asl Bari: presentato piano anti-Covid per contenere il contagio nelle Rsa

BARI –  Dopo i numerosi casi di positività al Covid 19 registrati in alcune strutture residenziali presenti nella provincia di Bari, la ASL  -con il Dipartimento di Prevenzione e i Distretti socio sanitari - hanno messo a disposizione mezzi, uomini e risorse, sperimentando un piano di intervento e di supporto alle residenze sanitarie assistenziali per tracciare e contenere il contagio.  Pur essendo strutture private dotate di una propria autonomia, la ASL ha supportato la gestione dei centri per anziani e disabili, con il compito di valutare dal punto di vista logistico, assistenziale e diagnostico-terapeutico le strutture e gli ospiti, determinando varie tipologie di intervento a seconda della situazione riscontrata: misure tempestive di sorveglianza epidemiologica, contenimento del contagio con confinamento in house dei pazienti e isolamento interno dei casi positivi, offrendo – laddove necessario - assistenza igienico sanitaria con i propri specialisti.

Ad oggi sono quattro le strutture monitorate costantemente dalla ASL, tramite il Dipartimento di Prevenzione responsabile della sorveglianza epidemiologica e le direzioni dei Distretti, incaricati del supporto alla assistenza medico sanitaria dei pazienti: RSSA Villa Giovanna e il centro per anziani Don Guanella, entrambe a Bari, RSSA la Nuova Fenice a Noicattaro, e il centro di Riabilitazione Giovanni II a Putignano. Gli obiettivi del paradigma adottato sono quelli di contenere il più possibile il contagio,  individuare in modo tempestivo i primi segni della patologia da coronavirus, attraverso esami diagnostici e test di laboratorio,  tutelare la salute degli ospiti all’interno delle residenze e ridurre drasticamente il ricorso alla ospedalizzazione con terapie specifiche per Covid.

Cosa prevede il piano di intervento?

Le  misure di sorveglianza epidemiologica

Confinare i pazienti in house: questo è l’aspetto centrale della strategia adottata dal personale del Dipartimento di prevenzione della ASL che si sta occupando della sorveglianza epidemiologica di tutti gli ospiti delle strutture residenziali. Sono stati eseguiti tamponi a tappeto che interessano sia ospiti che operatori. I test – come da direttive sanitarie nazionali – vengono ripetuti al 14 esimo giorno per escludere e/o accertare la positività al Covid.

L’isolamento in aree Covid e aree Covid free

Il personale della ASL nelle strutture prese in carico ha disposto la creazione  –anche con una riorganizzazione logistica degli spazi già esistenti -  di aree Covid dove isolare i pazienti positivi e aree Covid free destinate ad ospitare i soggetti non contagiati e assistiti da altro personale per evitare qualsiasi forma di contatto con i pazienti positivi. Soltanto in alcuni casi  è stato necessario il ricovero in ospedale.

L’assistenza sanitaria e le terapie specifiche

La ASL – con la collaborazione delle direzioni dei distretti in cui risiedono le strutture- Bari per Villa Giovanna e Noicattaro per la Nuova Fenice – ha messo a disposizione i propri specialisti per monitorare le condizioni di salute degli ospiti e intervenire con terapie specifiche Covid. In particolare si tratta di geriatri, pneuomologi, radiologi, igienisti e specialisti di medicina interna che sono impegnati quotidianamente nel valutare le condizioni cliniche degli ospiti. Sono stati disposti trattamenti terapeutici reidratanti per i pazienti scompensati da un punto di vista metabolico, sono state eseguite valutazioni cardiologiche, effettuati prelievi e analisi di laboratorio, eseguite radiografie del torace a letto. I medici della ASL hanno inoltre attivato terapie specifiche per il Covid, sia quelle a base di clorochina, che con l’eparina a basso peso molecolare, previa consulenza infettivologica.  Alla assistenza contribuiscono anche i  medici di famiglia che possono verificare le condizioni di salute dei propri assistiti sia via telefono  oppure consultando la cartella clinica elettronica, sia attraverso la possibilità di accedere alla struttura per una visita di controllo.

I dispositivi di protezione individuale

La ASL -  in via del tutto straordinaria - ha supportato le strutture residenziali - anche predisponendo kit completi di dispositivi di protezione individuale, per assicurarsi che l’accesso venga effettuato nel rispetto assoluto delle procedure previste per evitare la diffusione del contagio. Viene inoltre fornita una adeguata formazione per l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.

Il contatto con i famigliari

La ASL ha chiesto e ottenuto dalle strutture una maggiore attenzione  alla comunicazione tra degenti e familiari. Quest’ultimi, oltre a poter chiamare direttamente il centralino telefonico della struttura per avere notizie dei propri cari, saranno contattati da personale specializzato (psicologi, assistenti sociali e educatori) che la direzione della struttura ha dotato di tablet e smartphone. In tal modo sarà possibile effettuare periodicamente video-chiamate – e ogni volta ci sia una particolare esigenza – per sincerarsi delle condizioni di salute dei degenti.

Tutte le strutture  socio sanitarie presenti nel territorio della ASL – circa 120 - sono sotto monitoraggio dell’azienda sanitaria, in accordo con il Dipartimento Salute della Regione. La situazione di ospiti e operatori è aggiornata quotidianamente per poter individuare in tempi rapidi l’eventuale insorgenza di nuovi casi di positività al virus e mettere subito in atto le stesse misure contenitive adottate nelle altre RSA.